In Italia non รจ reato, secondo il giudice, scrivere sui social che bisogna investire i ciclisti e farli fuori come se fossero degli esseri insignificanti. I fatti risalgono La al 27 marzo 2018, quando il ciclista colombiano Daniel Martinez, attualmente in forza alla Ineos-Grenadiers, si stava allenando sulle strade di Pistoia e venne urtato dallo specchietto di un automobilista. Dopo la prima reazione di Martinez, che aveva iniziato ad urlare contro la persona al volante, quest’ultima รจ sceso dall’auto e lo ha aggredito facendolo finire in ospedale. Dopo la denuncia, su Facebook, che un hater pistoiese ha commentato inneggiando allโautomobilista, scrivendo: “Investire un ciclista per educarne cento”.
La frase fece subito il giro del mondo e sollevรฒ lo sdegno piรน totale. Marco Cavorso e lโAssociazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani avevano denunciato per istigazione a delinquere quell’utente, istigazione aggravata dalla diffusione a mezzo informatico.
Oggi, perรฒ, il giudice ha stabilito che l’utente deve essere assolto in quanto il fatto in questione non costituisce reato. L’ACCPI, in una nota, fa sapere che entro 90 giorni verrร depositata la sentenza, ed entro 135 giorni si potrร fare appello: chiaramente si percorrerร quest’ultima strada, ma la sentenza รจ destinata davvero a far discutere dopo l’uccisione di Davide Rebellin e la sempre grande mancanza di rispetto che si ha verso i ciclisti, visto che ne muoiono sulla strada in media uno ogni due giorni.
Da parte nostra, ci sentiamo di dire che questa sentenza crea un brutto precedente nella storia giuridica, in quanto i social potrebbero ancora di piรน essere presi in considerazione per inneggiare alla violenza. La speranza รจ che i giudici possano ribaltare in appello quanto stabilito quest’oggi.