Cassani: “Ganna sa andare sul pavé, un giorno può vincere la Roubaix”

Filippo Ganna ha chiuso in sesta posizione la Parigi-Roubaix. Con qualche polemica e anche qualche parola di troppo (“provate a farla voi”, avrebbe risposto Filippo ad alcuni giornalisti dopo il traguardo), si può davvero prendere questo risultato come una base di partenza per il futuro.

Il corridore della Ineos-Grenadiers ha corso sulla difensiva, ma negli ultimi 15 km non aveva più energie: “Qualcuno del mio gruppo ha detto che aveva i crampi, poi è andato a fare la volata”, ha affermato il piemontese. Eppure, come abbiamo già scritto, quella di Ganna è stata davvero una grande prestazione.

Ne è convinto anche Davide Cassani, ex ct della nazionale italiana e sempre attento osservatore di ciò che accade in gruppo. In un lungo post su Facebook scrive: “La Parigi Roubaix è terminata da pochi minuti e alla televisione c’è il vincitore, Var Der Poel: immobile, sguardo fisso, faccia pulita e severa con l’inno olandese a rendere emozionante tutta la scena. Ha vinto ancora lui, Mathieu e come? Staccando tutti, come alla Sanremo. Sfortunato Van Aert, solo terzo, colpa di una foratura al Carrefour de l’Arbre. Ganna? È arrivato sesto ma la sua prestazione merita un approfondimento perché, come ho sempre pensato, credo proprio che lui, questa corsa la vincerà perché, soprattutto oggi, ha dimostrato che sul pavé ci sa andare”.

Cassani spiega che Ganna deve sfidare due giganti: “So benissimo che rivaleggiare con fenomeni del calibro di Van Aert e Van Der Poel non è facile ma Pippo può batterli in futuro perché ha margini di miglioramento.
Oggi è stato bravo ma ha sofferto tre fattori: curve, cambi di ritmo e fondo. In ogni curva perdeva due, tre metri rispetto ai corridori che lo precedeva. Sono pochi, quasi nulla, ma se li sommiamo, alla fine della corsa il dispendio energetico è superiore rispetto ai più abili”.

C’è anche stato “Un piccolo errore, esattamente nel settore precedente alla foresta di Arenberg. A sorpresa è scattato Van Aert e Filippo era troppo dietro. Ma nella foresta di Arenberg, quando era ad una ventina di secondi di ritardo dai migliori, è andato veramente forte. Non era facile rientrare ma lui c’è riuscito anche se, secondo me, ha speso davvero tanto. Una cosa è certa, sul pavé ci sa andare, la sua pedalata è leggera, il suo stile impeccabile.
Ma negli ultimi 15 km ha sofferto, vuol dire che non ha fondo? Non dimentichiamoci da dove arriva Ganna. Nato inseguitore è diventato un grande cronoman e da un paio di anni si allena per migliorare proprio il fondo, per puntare alle grandi classiche”.

Ganna ha lottato fino alla fine anche alla Sanremo, ma è una corsa diversa: “Ma alla Sanremo, corsa di 290 km è andato fortissimo. Come mai alla Roubaix, che si corre sulla distanza di 250 km, è calato nel finale? Semplice, sono corse diverse. Alla Sanremo fai 200 km nella pancia del gruppo e il massimo sforzo è concentrato su pochi settori e anche abbastanza brevi (i capi, la cipressa, il Poggio). Alla Roubaix, dopo 100 km, cominci a fare “fuori giri”. Ogni tratto di pavé è come una salita (sono 28) e anche tra un settore e l’altro sei costretto, qualche volta, ad andare a tutta. Vuol dire che per corse del genere serve un fondo straordinario e quel fondo lo devi costruire negli anni. Per questo dico che oggi Filippo Ganna ha fatto un’ottima prestazione e in futuro sarà in grado di vincere anche la Roubaix. Perché sono certo abbia margini di miglioramento, perché correre da leader non lo spaventa anzi, lo migliora, perché sul pavè pedala davvero bene. Continua così Pippo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *