Tadej Pogacar è a tutti gli effetti un vero e proprio Cannibale. Probabilmente perchè parte con la pressione di dover vincere, come lui stesso ha spiegato. Sul Col de la Couillolle, lo sloveno ha centrato il quinto sigillo di questa edizione, nonostante avesse già messo al sicuro ieri la maglia gialla con la vittoria nella tappa regina a Isola 2000. La cronometro di domani del Tour de France 2024 diventa quindi una vera e propria formalità per il corridore della UAE Team Emirates.
“La giornata di oggi è stata molto difficile – ha affermato Pogacar -, nella mia mente pensavo a far andare via la fuga, ho messo a lavorare il team per rimanere tutti insieme e controllare la situazione, ma poi la corsa è esplosa con il ritmo imposto dalla Soudal-QuickStep. Sulla salita finale Remco ha fatto di tutto per superare Jonas, è stato difficile da seguire”.
Pogacar: “Sono pagato per vincere”
In conferenza stampa, la domanda gli viene posta: era davvero necessario vincere anche oggi? Non avrebbe potuto accontentarsi di seguire Vingegaard fino alla fine, senza scattargli in faccia? “Non si possono regalare le tappe – ha spiegato Pogacar – io convivo con la pressione di dover vincere, come tutti noi corridori. Pensateci bene: anche quando ci sono gli arrivi in volata, gli sprinter non dicono “ok, oggi lascio vincere qualcun altro”. Siamo pagati per vincere, è una pressione che abbiamo su di noi tutti i giorni e dobbiamo sempre fare del nostro meglio”.
Riguardo la cronometro di domani, non sappiamo se Pogacar avrà ancora la pressione di dover vincere. “Sarà una giornata molto lunga tra preparazione e ricognizione, non mi piace partire così tardi. Avrei preferito la passerella sui Campi Elisi ma sarà una bella esperienza”. a questo punto viene da chiedersi come andrà domani, ma la vittoria più bella di questa edizione è già ben delineata: “Il successo più bello che ho ottenuto è stato quello di Valloire, perchè vincere una tappa con il Galibier mi ha dato la speranza di poter vincere davvero questo Tour”.
