“Il ciclismo è vittima del suo passato, quando i corridori facevano di tutto per essere i migliori, anche a costo di rischiare la vita”. Lo ha affermato Tadej Pogacar dopo alcune domande sul doping alla vigilia de Il Lombardia 2024, in conferenza stampa. “Non solo i vincitori. Corridori di cui non conosciamo nemmeno il nome oggi hanno problemi di salute o psicologici a causa di ciò che hanno preso 30 anni fa”.
Secondo il fuoriclasse che in questo 2024 ha vinto Giro, Tour e Mondiale, «il ciclismo sta soffrendo per quegli anni. Verso questo sport non c’è fiducia e non so cosa possiamo fare per riconquistarla. Dobbiamo solo correre le nostre gare e sperare che la gente cominci a credere in noi. Ma ci sarà sempre un vincitore, e il vincitore è colui che sta sotto i riflettori ed è sospettato di essere un imbroglione. Forse tra qualche generazione la gente dimenticherà il passato, dimenticherà Armstrong e quello che stava facendo all’epoca».
«Il nostro è uno sport già abbastanza pericoloso così com’è con gli incidenti, i limiti che non si possono superare per il cuore. Se metti a rischio la tua salute per una carriera di dieci anni, è come buttare via la tua vita, è stupido. Non voglio correre il rischio di ammalarmi un giorno», ha concluso Pogacar riguardo le questioni inerenti il doping.