La Coppa del Mondo ciclocross 2024/2025 è al centro di vivaci polemiche. Nonostante sia il circuito più prestigioso di questa disciplina, il nuovo calendario ha sollevato numerose critiche da parte di atleti e team manager. La decisione di concentrare le gare in un periodo ristretto, senza pause significative tra le tappe, sta mettendo a dura prova ciclisti e squadre, creando tensioni con gli organizzatori.
Peter Van den Abeele, a nome dell’UCI, ha recentemente dichiarato che non comprende come un ciclocrossista professionista possa decidere di non partecipare a tutte le tappe della Coppa del Mondo. Tuttavia, la realtà è che molte squadre stanno pianificando di saltare alcune gare. Non tanto per il numero complessivo delle dodici tappe, ma per come sono state distribuite: senza spazi per recuperare e con spostamenti complessi, soprattutto per le gare fuori da Belgio e Paesi Bassi.
Coppa del mondo ciclocross 2024/2025, un calendario troppo fitto
La stagione è partita in ritardo, con la prima gara in programma ad Anversa a fine novembre, e proseguirà senza interruzioni fino ai Campionati Mondiali di febbraio. Sven Nys, manager della Baloise Trek Lions, ha criticato duramente questa scelta: “Se il calendario fosse iniziato prima, sarebbe stato possibile affrontare l’intero circuito. Così com’è ora, con gare troppo ravvicinate, è semplicemente impossibile.”
Secondo Nys, la decisione di posticipare l’inizio potrebbe essere stata influenzata dalla volontà di attirare grandi nomi come Mathieu van der Poel e Wout van Aert. Tuttavia, secondo lui, questa strategia è miope: “Van der Poel e Van Aert scelgono liberamente le gare a cui partecipare. I veri penalizzati sono i ciclocrossisti tradizionali, che devono affrontare un calendario insostenibile.”
Anche Oristano a rischio boicottaggio
Tra le gare più a rischio ci sono quelle organizzate fuori da Belgio e Paesi Bassi, come Dublino (1 dicembre), Oristano (8 dicembre) e Besançon (29 dicembre). Bart Wellens, direttore sportivo del team Charles Liégois Roastery CX, ha confermato che la sua squadra salterà Oristano: “In quel periodo molti team saranno in ritiro per preparare il periodo natalizio e la stagione su strada. Serve un weekend di pausa per garantire una preparazione adeguata.”
Anche Besançon è al centro delle critiche. La gara è posizionata tra tre tappe ravvicinate in Belgio – Gavere, Loenhout e Diegem – creando difficoltà logistiche e fisiche per gli atleti. “Partecipare a tutte le gare significherebbe distruggersi durante il periodo natalizio”, ha commentato Nys.
Alcuni difendono il nuovo formato
Nonostante le critiche, non tutti sono contrari al nuovo formato della Coppa del mondo ciclocross 2024/2025. Jurgen Mettepenningen, manager del team Pauwels Sauzen-Bingoal, vede nella Coppa del Mondo un’occasione irrinunciabile: “È un circuito prestigioso, con molti punti UCI e premi in denaro. Anche se è impegnativo, parteciperemo a tutte le tappe, come ogni anno.”
Mettepenningen ha però riconosciuto che sarebbe utile iniziare il calendario a novembre per distribuire meglio le gare. “Organizzare gare prima è troppo costoso, ma da novembre si potrebbe partire senza problemi.”
Un equilibrio ancora da trovare
Le polemiche sulla Coppa del Mondo di ciclocross 2024 evidenziano il delicato equilibrio tra esigenze organizzative, interessi economici e il benessere degli atleti. Il nuovo formato, seppur prestigioso, rischia di alienare molti ciclocrossisti tradizionali, mettendo in discussione il futuro del circuito. Resta da vedere se l’UCI e gli organizzatori riusciranno a rispondere a queste critiche per migliorare la sostenibilità del calendario negli anni a venire.