Doping, chiesto un anno di carcere per il medico che lavorava con Nairo Quintana

Presso il Tribunale di Marsiglia, in Francia, è attualmente in corso un processo con imputato Fredy Gonzales Torres, un medico colombiano che in passato ha lavorato con i fratelli Nairo e Dayer Quintana. Gonzales Torres è accusato di “possesso e utilizzo di sostanze o metodi vietati destinati all’uso di un atleta senza giustificazioni mediche”, con particolare riferimento a dispositivi, strumenti, prodotti e attrezzature per eseguire infusioni e iniezioni endovenose. I fatti contestati risalgono al Tour de France 2020, che quell’anno si svolse a settembre a causa della pandemia, quando i fratelli Quintana correvano per l’Arkéa-Samsic e erano assistiti proprio dal medico accusato.

Secondo quanto riportato da DHNet, durante una perquisizione nell’hotel che ospitava la squadra Arkéa-Samsic, sono stati trovati medicinali e attrezzature vietate nella stanza di Gonzales Torres. Il procuratore Marion Chabot ha parlato di “prove schiaccianti”, chiedendo per il medico una pena di un anno di carcere con la sospensione della pena, una multa di 5000 euro e il divieto di svolgere attività legate al mondo dello sport per i prossimi cinque anni. Durante le udienze, Chabot ha fatto riferimento alla presenza nella stanza del medico di “diverse sacche di soluzione fisiologica e 32 siringhe”, accusando Gonzales Torres di usare “metodi da stregone” e di aver approfittato della presenza dei corridori colombiani per infiltrarsi nella squadra.

Gonzales Torres, che non era presente all’udienza, ha fatto sapere tramite il suo avvocato che la soluzione fisiologica veniva utilizzata per “tenere puliti i nasi dei corridori” e ha spiegato di portare un così grande numero di siringhe per “essere previdente”. Durante il processo, è emerso che il medico avrebbe somministrato ai fratelli Quintana anche “clisteri a base di succo di limone, crema d’aglio e caffè macinato”, oltre a sedute di magnetoterapia e metodi di mnemotecnica per “ripristinare l’equilibrio mentale”.

L’avvocato del medico ha tuttavia sottolineato che durante le perquisizioni non è stato trovato alcun prodotto dopante e che, nonostante due anni e mezzo di indagini, perquisizioni e pedinamenti, non è emerso nulla a carico né del medico né dei corridori. L’avvocato ha inoltre dichiarato che l’obiettivo di tutta questa inchiesta era “eliminare dalla circolazione Nairo Quintana”.