Parole al veleno, che rasentano quasi l'odio, quelle di Antoine Vayer, ex allenatore di ciclismo, molto attivo nel commentare le gesta dei corridori. Tadej Pogacar è finito nell'occhio del ciclone dopo la vittoria alla Freccia Vallone: su X (ex Twitter), Antoine Vayer ha scritto: "Grottesco. Chiunque, professionista o no, sa che questa scena è ancora una volta ridicola. Odioso e surreale come Cancellara al Grammont o la cronometro di Vingegaard del 18 luglio 2023. Questo tizio e il suo staff stanno uccidendo questo sport con la complicità di coloro che li coprono". GROTESQUE ! N'importe qui, professionnel ou pas, sait que cette scène est une nouvelle fois ridicule. Aussi odieux et surréaliste que Cancellara dans le Grammont ou bien le contre-la-montre de Vingegaard le 18 juillet 2023.Ce mec et son encadrement tuent ce sport sous la… pic.twitter.com/E9AhojeSv1— 🅰ntoine VAYER 📸🖋️ (@festinaboy) April 23, 2025 Non è la prima volta che Antoine Vayer si scaglia contro Tadej Pogacar. Già negli ultimi giorni del Tour de France 2024, dominato dal corridore sloveno, l'ex allenatore aveva scritto sui social: “Questo Tour puzza di doping, è il Tour più sporco di tutta la storia del ciclismo, anche al di sopra di quelli dei grandi anni dell’EPO. Dietro Pogacar, 8 corridori sono sospetti con valori tra 410 e 425 watt, inclusi due suoi compagni di squadra che hanno corso per lui ma che sono comunque finiti davanti (!)". Antoine Vayer, ex allenatore e analista critico del ciclismo Antoine Vayer è un ex allenatore di ciclismo, scrittore e commentatore sportivo francese, noto soprattutto per il suo ruolo nella squadra Festina negli anni '90 e per le sue successive denunce pubbliche contro il doping nel ciclismo professionistico. Vayer ha lavorato come preparatore atletico e allenatore per la Festina Cycling Team dal 1995 al 1998. Durante quel periodo, sviluppò metodi di allenamento scientifico orientati alla misurazione della potenza e dell’efficienza atletica, anticipando l’uso sistematico dei wattaggi nel ciclismo moderno. Il caso Festina e la rottura col sistema Dopo lo scandalo doping che travolse la Festina nel 1998 durante il Tour de France, Vayer prese pubblicamente le distanze dal sistema, affermando di non essere a conoscenza delle pratiche dopanti del team. Da quel momento, la sua carriera prese una svolta: da insider a critico radicale del ciclismo professionistico, che definisce spesso "dopato per sistema". Analista e saggista Vayer è autore di numerosi libri sul doping e la prestazione sportiva, tra cui "Putain de Vélo" e "Chroniques du dopage". Scrive regolarmente per testate francesi come Le Monde e Libération, dove pubblica analisi tecniche dei Tour de France basate su stime di wattaggio, utilizzando il metodo "Watts Coefficient" per suggerire eventuali anomalie prestative. Molto seguito ma anche fortemente criticato, Vayer è diventato una voce polarizzante. È accusato da alcuni di estremismo e mancanza di prove definitive, mentre per altri è una delle poche figure che ha il coraggio di denunciare pubblicamente le ombre persistenti nel ciclismo d’élite. Le accuse a Tadej Pogacar Negli ultimi giorni, Vayer è tornato a scrivere di Tadej Pogacar: "Per comprendere a pieno quanto accaduto al Tour de France 2024, bisogna immaginare che Cadel Evans, vincitore del Tour 2011 (considerato umano), lo scorso anno avrebbe concluso all'11° posto nella classifica generale davanti al connazionale australiano Simon Yates, perdendo in totale una ventina di minuti su Pogacar nelle salite finali".