“Tadej Pogacar è odioso, sta uccidendo il ciclismo”: le parole dell’ex allenatore al campione del mondo

freccia vallone 2025
Slovenian Tadej Pogacar of UAE Team Emirates celebrates after winning the men's race of the 'La Fleche Wallonne', one day cycling race (Waalse Pijl - Walloon Arrow), 205,2 km from Ciney to Huy, Wednesday 23 April 2025. BELGA PHOTO JASPER JACOBS (Photo by JASPER JACOBS/Belga/Sipa USA)

Parole al veleno, che rasentano quasi l’odio, quelle di Antoine Vayer, ex allenatore di ciclismo, molto attivo nel commentare le gesta dei corridori. Tadej Pogacar è finito nell’occhio del ciclone dopo la vittoria alla Freccia Vallone: su X (ex Twitter), Antoine Vayer ha scritto: “Grottesco. Chiunque, professionista o no, sa che questa scena è ancora una volta ridicola. Odioso e surreale come Cancellara al Grammont o la cronometro di Vingegaard del 18 luglio 2023. Questo tizio e il suo staff stanno uccidendo questo sport con la complicità di coloro che li coprono”.

Non è la prima volta che Antoine Vayer si scaglia contro Tadej Pogacar. Già negli ultimi giorni del Tour de France 2024, dominato dal corridore sloveno, l’ex allenatore aveva scritto sui social: “Questo Tour puzza di doping, è il Tour più sporco di tutta la storia del ciclismo, anche al di sopra di quelli dei grandi anni dell’EPO. Dietro Pogacar, 8 corridori sono sospetti con valori tra 410 e 425 watt, inclusi due suoi compagni di squadra che hanno corso per lui ma che sono comunque finiti davanti (!)”.

Antoine Vayer, ex allenatore e analista critico del ciclismo

Antoine Vayer è un ex allenatore di ciclismo, scrittore e commentatore sportivo francese, noto soprattutto per il suo ruolo nella squadra Festina negli anni ’90 e per le sue successive denunce pubbliche contro il doping nel ciclismo professionistico. Vayer ha lavorato come preparatore atletico e allenatore per la Festina Cycling Team dal 1995 al 1998. Durante quel periodo, sviluppò metodi di allenamento scientifico orientati alla misurazione della potenza e dell’efficienza atletica, anticipando l’uso sistematico dei wattaggi nel ciclismo moderno.

Il caso Festina e la rottura col sistema

Dopo lo scandalo doping che travolse la Festina nel 1998 durante il Tour de France, Vayer prese pubblicamente le distanze dal sistema, affermando di non essere a conoscenza delle pratiche dopanti del team. Da quel momento, la sua carriera prese una svolta: da insider a critico radicale del ciclismo professionistico, che definisce spesso “dopato per sistema”.

Analista e saggista

Vayer è autore di numerosi libri sul doping e la prestazione sportiva, tra cui “Putain de Vélo” e “Chroniques du dopage”. Scrive regolarmente per testate francesi come Le Monde e Libération, dove pubblica analisi tecniche dei Tour de France basate su stime di wattaggio, utilizzando il metodo “Watts Coefficient” per suggerire eventuali anomalie prestative. Molto seguito ma anche fortemente criticato, Vayer è diventato una voce polarizzante. È accusato da alcuni di estremismo e mancanza di prove definitive, mentre per altri è una delle poche figure che ha il coraggio di denunciare pubblicamente le ombre persistenti nel ciclismo d’élite.

Le accuse a Tadej Pogacar

Negli ultimi giorni, Vayer è tornato a scrivere di Tadej Pogacar: “Per comprendere a pieno quanto accaduto al Tour de France 2024, bisogna immaginare che Cadel Evans, vincitore del Tour 2011 (considerato umano), lo scorso anno avrebbe concluso all’11° posto nella classifica generale davanti al connazionale australiano Simon Yates, perdendo in totale una ventina di minuti su Pogacar nelle salite finali”.

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