Dopo il successo della Grande Partenza in Albania, il Giro d’Italia guarda ancora oltreconfine per le future edizioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano belga Het Laatste Nieuws, l’organizzazione starebbe valutando Sofia, capitale della Bulgaria, come possibile sede di partenza per una delle prossime edizioni della Corsa Rosa. L’interesse per i paesi “non tradizionali” del ciclismo su strada si inserisce in una strategia più ampia di RCS Sport, organizzatore della gara, che punta ad espandere il brand del Giro d'Italia a livello globale. Il successo ottenuto in Albania, con grande partecipazione di pubblico durante la prima tappa, ha rafforzato questa visione internazionale. “Vogliamo continuare a esplorare nuove opportunità per far crescere l’interesse verso il Giro anche in aree emergenti del ciclismo”, ha fatto sapere una fonte vicina all’organizzazione. Il sogno (rimandato) del Medio Oriente Non è la prima volta che RCS Sport valuta opzioni fuori dall’Europa. Come riportato da Cyclingnews, c’erano piani avanzati per organizzare la partenza del Giro 2026 in Arabia Saudita. Tuttavia, il progetto è stato accantonato a causa delle instabilità geopolitiche della regione e dei ritardi nei lavori infrastrutturali, in particolare nella costruzione di hotel e impianti sportivi. Nonostante ciò, l’interesse per nuove frontiere del ciclismo resta alto. La scelta di paesi come Albania o Bulgaria risponde sia a logiche sportive che commerciali: portare il ciclismo in territori nuovi significa attrarre sponsor locali, stimolare lo sviluppo del settore e ampliare il pubblico internazionale della corsa. RCS non ha ancora confermato ufficialmente il progetto bulgaro, ma i colloqui con Sofia sarebbero già in corso.