Dal tifo a bordo strada alla sfida virtuale: così il FantaGiro d’Italia sta rivoluzionando il modo di vivere il ciclismo e la Maglia Rosa

Non è solo una gara a tappe e nemmeno solo un fantasy game. Il FantaGiro d’Italia è un fenomeno culturale che trasforma ogni pedalata della principale competizione ciclistica italiana in un’occasione di gioco, racconto e identità collettiva, da prima della partenza fino alla Maglia Rosa. 

Nato dall’incontro tra la visione strategica di RCS e la creatività dei ragazzi di FantaSanremo, rappresentati in esclusiva daWonty Media — agenzia di talent management e factory di creatività digitale —, il FantaGiro d’Italia unisce infatti sport, storytelling e piattaforme digitali in un’esperienza partecipativa capace di rendere complici neofiti, appassionati e comunità online in tutta Europa (una parte significativa della fanbase arriva infatti anche dall’estero) e di promuovere un nuovo modo di raccontare e, soprattutto, vivere lo sport, anche senza salire in sella.

Il gioco è semplice, ma coinvolgente: ogni partecipante compone la propria squadra scegliendo 8 corridori tra quelli realmente in gara, con un budget massimo di 100 “Wolfie“, la moneta ufficiale del FantaGiro. Il valore di ciascun ciclista è determinato dalle FantaQuotazioni, elaborate da un algoritmo che tiene conto di ranking, bookmaker e “fattore Fanta”, mentre un sistema di controllo segnala in tempo reale se si supera il budget o se un corridore scelto è troppo costoso, rendendo il gioco accessibile anche a chi non vuole fare troppi calcoli.

Il punto di partenza è chiaro: coinvolgere le nuove generazioni (e non solo) nel racconto del Giro d’Italia attraverso le dinamiche tipiche del fantasy game. Ma l’obiettivo è molto più ambizioso. Il FantaGiro trasforma infatti lo spettatore in protagonista, spostando l’adrenalina dalla strada alle case, dai tornanti di montagna alle chat tra amici, dai chilometri macinati dai corridori alle classifiche digitali dei fan. E dietro questa evoluzione non c’è solo la voglia di giocare, ma anche e soprattutto la consapevolezza che il coinvolgimento passa per l’emozione e il senso di appartenenza

A distinguere il ciclismo (e in particolare il Giro d’Italia) da altri sport è la capacità di attraversare realmente il territorio, trasformandolo in palcoscenico e protagonista. Il FantaGiro mira a esaltare questa caratteristica: ogni tappa è una storia, ogni luogo è un simbolo e così la mappa del Giro si sovrappone a una “mappa emotiva” dell’Italia, dove città, borghi e paesaggi diventano punti cardinali di una narrazione collettiva che parla di fatica, bellezza, tradizione e identità locale. In questo contesto, il FantaGiro agisce quindi anche come un amplificatore culturale: i partecipanti non solo seguono la corsa, ma la interpretano, la commentano, la condividono, scoprono virtualmente i punti panoramici più belli del percorso, facendo nascere così una “geografia sentimentale” che valorizza territori spesso trascurati o lontani dai riflettori e li restituisce al pubblico attraverso la lente dell’affetto, del ricordo e dell’entusiasmo sportivo.

Alla base c’è una strategia crossmediale consapevole e strutturata. Ogni piattaforma digitale — dall’app ai social, dai contenuti multilingua ai video celebrativi — è infatti parte di un’esperienza fluida, in cui il racconto si estende nel tempo e nello spazio. La gara non è più quindi limitata al tempo della diretta: viene anticipata, commentata, rivissuta, condivisa.

A questo si aggiungono l’accessibilità e l’inclusività trasversale del FantaGiro. Non serve essere esperti di ciclismo per partecipare: c’è chi gioca con tattica e calcoli e chi sceglie i propri corridori per simpatia o ispirazione e chi si dimostrerà un abile stratega o avrà semplicemente la fortuna di aver composto una squadra vincente potrà ambire a premi messi in palio dagli sponsor coinvolti nel FantaGiro. Il risultato, a prescindere dalle modalità di gioco, è un’esperienza inclusiva che coinvolge famiglie intere, favorisce il dialogo tra generazioni e annulla le barriere tra chi lo sport lo pratica, chi lo guarda e chi lo racconta. In questo modo si dà vita a una community online vivace, creativa, partecipe e che non conosce barriere: una società digitale applicata allo sport e tenuta insieme da contenuti generati dal basso, tra meme in tempo reale, segnalazioni curiose e commenti divertenti che intrecciano condivisione e competizione.

Francesco Rellini, Co-Founder e Head of Business di Wonty Media dichiara: “Il FantaGiro d’Italia è molto più di un fantasy game: è un ecosistema crossmediale che unisce sport, narrazione e identità collettiva. Attraverso un linguaggio digitale accessibile e partecipativo, valorizziamo l’italianità del Giro trasformando ogni tappa in una storia condivisa. Il nostro obiettivo è creare una community viva, trasversale e senza confini, dove il ciclismo diventa un’esperienza culturale da giocare, raccontare e vivere insieme”.

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