Giro di Commenti – Pedersen risolleva un Giro (finora) povero di spunti

Meno male che c’è Mads Pedersen. Perchè, fino ad oggi, questo Giro d’Italia di spunti di riflessione ne ha offerti davvero pochissimi. Abbiamo capito che Primoz Roglic è in grande forma, che Juan Ayuso e Antonio Tiberi dovranno darsi da fare per contrastare il corridore sloveno, ma per il resto c’è davvero poco o nulla da segnalare. Insomma, se non fosse per il buon Mads, staremmo qui a parlare del nulla.

Vero è che lo scorso anno, al Giro d’Italia, c’era una pressione mediatica incredibile. Lo vogliamo chiamare “effetto Pogacar”? Qualcuno dice che Tadej uccide il ciclismo, ma in realtà, quando c’è lui, il pubblico risponde sempre positivamente. Anche due anni fa, sulla Corsa Rosa, c’era maggiore attenzione mediatica: era bastata la presenza di Remco Evenepoel e far accendere i riflettori sul Giro.

Quest’anno, invece, c’è solo Mads Pedersen. Almeno fino ad ora. Almeno fino. domani, visto che a Napoli potrebbe calare già il poker di vittorie. In terra partenopea la maglia rosa ha già vinto, quindi perchè non riprovarci? Insomma, se non fosse per il campione del mondo di Harrogate 2019, se non fosse per colui che ha fatto piangere tutta l’Italia in occasione di quel mondiale, a quest’ora di discorsi da fare ce ne sarebbero ben pochi.

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