Giro di Commenti – Ne hanno dette di tutti i colori su di lui, solo rispetto per Wout Van Aert

Parlare degli errori di Wout Van Aert era ormai diventato lo sport nazionale di tutti negli ultimi mesi. “Corridore sopravvalutato”, “non è capace a vincere”, “sbaglia a fare i ritiri in altura prima delle classiche”, “sbaglia a correre le classiche”, “arriva sempre secondo”, “non ha lavorato sul cambio di ritmo”. Addirittura, si è sentito dire: “è grasso”.

Ma il colmo è arrivato quando un cicloamatore (nientemeno che un ciclista della domenica) lo ha preso di mira su Strava scrivendo che non avrebbe dovuto fare figli mentre era in attività perchè succhiano via troppe energie. Siamo addirittura arrivati al punto tale da dire che fare figli è reato. Non c’è limite alla vergogna.

Non è un caso se Wout Van Aert è uno dei corridori più rispettati in gruppo. Più in generale, bisogna contestualizzare la vittoria: la Visma-Lease a Bike, fino ad oggi, non si era tolta delle grandi soddisfazioni nel corso della stagione. Tutt’altro: le classiche sono state completamente anonime (non solo quelle dove ha corso Van Aert, ma anche le Ardenne e la Sanremo), quindi in generale tutta la squadra non riusciva a girare. L’unico spiraglio si era visto alla Parigi-Nizza prima del ritiro di Jonas Vingegaard: per il resto, nulla da segnalare di eclatante nel corso di questo 2025.

Wout Van Aert ha vinto ed è giusto che si goda la vittoria. Troppo è stato scritto e detto su di lui: qui in Italia, una famosa emittente ha dedicato tutta una diretta a fargli un vero e proprio processo, lungo sei ore. Un processo fuori da un tribunale, solo perché, come dicevamo prima, era lo sport nazionale: dato che spesso, dopo i due marziani del ciclismo contemporaneo, spesso troviamo Van Aert, allora deve essere considerato un perdente. Ma perchè?

Che poi, diciamoci la verità. Il ciclismo è per natura uno sport per perdenti: di 176 corridori che partono, vince solo uno, gli altri 175 hanno perso. Eppure, ad ogni tappa, ogni ciclista sale in sella con l’obiettivo di fare bene. Wout Van Aert è uno di questi. E’ la vittoria di chi non si è mai arreso, di chi non ha piegato il capo nemmeno davanti ai troppi infortuni. E’ la vittoria di chi ha saputo tapparsi le orecchie davanti alle critiche, sapendo che il lavoro avrebbe ripagato tutti. E il boato di Siena che ha accolto Van Aert testimonia quanto la gente gli voglia bene.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarร  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verificato da MonsterInsights