Wout Van Aert, lo sfogo: “Le squadre di classifica creano stress inutile in gruppo”

Wout van Aert, protagonista attivo nella tappa e leader carismatico della squadra olandese, non ha usato mezzi termini nel commentare quanto accaduto. La quattordicesima tappa del Giro d’Italia 2025 ha sconvolto gli equilibri della classifica generale. Una caduta nelle fasi finali ha stravolto la corsa, lasciando diversi uomini di classifica attardati e suscitando forti reazioni. Tra i beneficiari della giornata caotica, il Team Visma | Lease a Bike, che pur senza ottenere il successo di tappa, ha visto Simon Yates guadagnare tempo prezioso sui rivali diretti.

Intervistato dai media, il belga ha attribuito la responsabilità della caduta alla tensione crescente tra i corridori delle squadre di classifica. “Era un circuito con molte curve, ma la verità è che la colpa è dei corridori stessi. Le squadre dei big sono troppo nervose. Creano lo stress e poi cadono. Dobbiamo avere il coraggio di dirlo,” ha dichiarato il belga trentenne.

Wout Van Aert: “C’era troppo stress in gruppo, dobbiamo avere il coraggio di dirlo”

La caduta ha coinvolto, tra gli altri, due tra i principali contendenti al podio: Primoz Roglic e Juan Ayuso, entrambi finiti fuori dai giochi per la vittoria di giornata e costretti a perdere tempo importante. La tappa è stata vinta da Kasper Asgreen, arrivato in solitaria dopo essersi inserito nella fuga decisiva.

In genere, in situazioni simili, si assiste a una neutralizzazione temporanea della corsa per permettere ai corridori attardati di rientrare. Questa volta, però, il gruppo di testa ha continuato a spingere, suscitando critiche verso la condotta del Team Visma. Van Aert ha difeso la strategia, spiegando che la squadra aveva già impostato un ritmo alto prima dell’incidente. “Abbiamo ottenuto un vantaggio con Yates, sì, ma avrei preferito vincere con Olav (Kooij) e arrivare in volata con il gruppo. Non è questo il modo in cui vuoi guadagnare tempo,” ha sottolineato.

Il belga ha poi aggiunto che le condizioni della strada erano certamente complesse, con tratti bagnati e nuove asfaltature, ma non ha risparmiato una nuova critica ai colleghi: “Lecce era molto più pericolosa con tutti quei restringimenti. C’erano opzioni più sicure, ma avremmo anche potuto renderla più sicura noi stessi. In un altro scenario, più chiuso, si sarebbe potuto pensare alla neutralizzazione. Ma c’era ancora una fuga davanti e la vittoria era in gioco. Nessuno avrebbe fermato la corsa.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarร  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verificato da MonsterInsights