Primož Roglič ha detto addio al Giro d’Italia 2025 nel corso della 16ª tappa, fermato da un accumulo di traumi riportati nelle numerose cadute dei giorni precedenti. Il campione sloveno, leader della Red Bull – Bora – hansgrohe, ha mostrato ancora una volta la sua determinazione, dichiarandosi già concentrato sulla ripresa e sui prossimi obiettivi stagionali.
“Ho subito un accumulo di colpi, l’unica scelta possibile era fermarmi – ha spiegato Roglič – Ora devo guardare avanti, pensare al futuro. Abbiamo vissuto momenti bellissimi con i ragazzi della squadra, ma è tempo di voltare pagina”.
Roglič e la resilienza: dal salto con gli sci alle vette del ciclismo
Abituato a rialzarsi dopo ogni caduta – in senso letterale e metaforico – Primož Roglič ha costruito la sua carriera sulla resilienza. Dall’abbandono del salto con gli sci dopo un grave incidente, alla rinascita come ciclista professionista e ai tanti trionfi raccolti negli anni, la sua storia è una delle più affascinanti del ciclismo moderno.
Il ritiro dal Giro non è certo il finale sperato, ma lo sloveno ha già dimostrato di saper rispondere alle difficoltà con imprese memorabili. E l’obiettivo ora si chiama Tour de France 2025.
Il team Red Bull – Bora – hansgrohe: tra delusione e voglia di riscatto
Anche il team manager Ralph Denk ha espresso il suo rammarico per un Giro d’Italia sfortunato: “Questo era uno dei grandi obiettivi della stagione, ma la sorte non è stata dalla nostra parte. Prima il ritiro di Jai Hindley, poi le tre cadute quasi consecutive di Primož, culminate con un infortunio importante. Il giorno di riposo non è bastato a recuperare”.
Nonostante tutto, Denk guarda avanti con fiducia: “Ora ci concentriamo sul Tour de France. Primož ha ancora molto da dare e noi siamo pronti a supportarlo in ogni passo della preparazione”.