Isaac Del Toro deve cedere la maglia rosa alla vigilia del giorno più importante, quello della passerella finale a Roma. Aveva conquistato il simbolo del primato al termine della nona tappa, con arrivo a Siena, dove aveva chiuso in seconda posizione alle spalle di Wout Van Aert. E’ anche riuscito a vincere una tappa vestendo il simbolo del primato, ma oggi, alla prova del Colle delle Finestre, Del Toro e la UAE Emirates XRG hanno dovuto chinare il capo di fronte allo strapotere di Simon Yates e del Team Visma – Lease a Bike.
“Ho perso e mi sento molto deluso, ma non voglio piangere davanti alla telecamera – ha affermato Isaac Del Toro dopo l’arrivo a Sestriere – sono più deluso per i miei compagni che per me stesso, più di quanto pensiate, perchè per tutto il lavoro svolto meritano davvero tante vittorie. Ma è così. Non ho rimpianti e sicuramente tornerò molto, molto più forte”.
Isaac Del Toro: “Ho cercato di mettere pressione su Carapaz”
Del Toro non era partito con i gradi di capitano, che erano stati affidati a Juan Ayuso. La strada ha invece decretato che il messicano era l’autentico leader della UAE Emirates XRG: “Alla fine di tutto, non potrei essere più felice, perché all’inizio, prima dell’Albania, sicuramente molte persone non credevano che potessi essere qui. E ad essere onesti, dopo la prestazione di oggi, ho dimostrato ancora una volta che posso stare anche io lì davanti. La squadra ha sempre avuto grande fiducia in me in questo tipo di situazioni. Il problema sono io, che faccio fatica a crederci”.
Riguardo la gara, la dinamica di corsa non è stata chiara fin da subito. Dopo l’accelerazione di Richard Carapaz, alla quale Del Toro ha risposto prontamente, c’è stato l’allungo di Simon Yates. “Ho cercato di correre in difesa – ha affermato Isaac Del Toro – e ho messo pressione su Richard affinché seguisse Simon perché è terzo in classifica. Quando Yates ha attaccato, Richard, che era secondo doveva seguirlo per tenere la posizione, io potevo permettermi di lasciarlo un po’ andare. Ad un certo punto ho detto a Richard che che io non avrei lavorato da solo per poi farmi superare sulla salita finale, e lui mi ha risposto che non avrebbe collaborato perché io non lo avevo aiutato per chiudere sullo scatto di Simon. A quel punto ho deciso che, se dovevo perdere la maglia rosa, non avrei mai voluto perdere il secondo posto. La squadra è riuscita a rientrare ma nessuno voleva collaborare con noi. Da questo Giro d’Italia ho capito che posso farcela. Ricordo che eravamo in Albania e dissi: “Un giorno, un giorno vorrei puntare alla classifica generale”. E non ho iniziato da leader. Certo, sono deluso, ma senza stress, tornerò”.