Con il Tour de France 2025 alle porte, Remco Evenepoel si presenta con ambizione e determinazione. Il leader della Soudal – Quick-Step non si nasconde, pur sapendo che sfidare campioni del calibro di Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard sarà tutt’altro che semplice. Ma lo spirito con cui si prepara alla Grand Boucle è chiaro: niente timori reverenziali.
“Penso sia logico che tutti parlino di Pogacar e Vingegaard,” ha esordito Evenepoel in conferenza stampa. “Hanno vinto insieme le ultime quattro edizioni, quindi è naturale considerarli i grandi favoriti. Ma sarebbe ingiusto nei confronti della mia squadra dire che non sono qui per competere con loro. Sono qui proprio per questo: per cercare di metterli in difficoltà.”
Remco Evenepoel terzo nel 2024
Evenepoel guarda anche ai progressi personali, ricordando il terzo posto della passata edizione: “È importante essere realistici. L’anno scorso ho chiuso terzo, quest’anno voglio provare a migliorare. Mi prendo il rischio, qualunque sia il risultato finale. Sono qui per dare il massimo.”
Sulle difficoltà della prima settimana, che da sempre crea tensione tra i corridori, il belga mantiene la calma: “Sarà sicuramente importante per la classifica generale, ma non ha senso farsi prendere dal panico. È uguale per tutti. Alcuni amano le tappe epiche, altri no. Ma penso che tutti vogliano evitarle, le cadute. L’importante è non essere nervosi, restare concentrati.”
Il lavoro fatto in preparazione lo rende fiducioso: “Dopo i campionati della scorsa settimana ho avuto ottime sensazioni. Sento di essere sulla strada giusta. Ho lavorato molto, non solo negli ultimi dieci giorni, ma per mesi, se non anni. Non sono uno scalatore naturale, quindi devo insistere ogni inverno, in ogni ritiro. Ma sono soddisfatto del livello raggiunto, e spero basti per concludere bene questo Tour.”
L’assenza di Mikel Landa
Evenepoel non nasconde quanto peserà l’assenza di Mikel Landa, suo compagno e prezioso uomo squadra: “Se c’è una persona che non avrei voluto perdere per questo Tour, è proprio Mikel. È l’uomo con l’infortunio peggiore in squadra, sarà una grossa assenza. Ma so che potrò sempre contare su di lui per un consiglio, anche da lontano.”
Sul fronte delle voci di mercato e delle incertezze sul suo futuro, Remco mostra grande maturità: “Sono abituato. Sento sempre parlare della mia squadra o del mio futuro. Ma ho imparato a isolarmi. I commenti esterni, positivi o negativi, non mi condizionano. Rimango critico verso me stesso e non cedo mai alla pressione.”
Interrogato sul tema sicurezza e sull’idea di una maggiore solidarietà tra i leader per gestire i rischi delle prime tappe, è realista: “La prima settimana sarà difficile. Parlare di sicurezza è giusto, ma non credo sia possibile mettere tutti d’accordo così presto. I velocisti hanno poche occasioni, ognuno corre per i propri obiettivi. Certo, con l’introduzione dei cartellini gialli e le squalifiche qualcosa è migliorato, ma è un processo lungo.”
Infine, su come ridurre il divario con Pogacar e Vingegaard, Evenepoel è chiaro: “Il compito di chiudere il gap spetta al mio allenatore. Io seguo i suoi programmi, gara dopo gara. Servono stagioni continue, senza infortuni o interruzioni. Credo di avere le capacità, ma bisogna costruirle con costanza.”