Credo sia giusto spendere due parole, anzi di piรน, per Jonas Rickaert, uno di quei corridori che in gruppo si vede solo quando si dice “in questo momento i gregari stanno lavorando per gli altri”. Oggi il corridore belga ha mostrato a tutto il mondo, su un palcoscenico importante come quello del Tour de France, cosa significa fare il gregario di un grande capitano.
“Non ce la faccio piรน”, ha detto quando mancavano 15 km alla conclusione, dopo piรน di 150 km di fuga. Ma dietro di te hai un Mathieu van der Poel che vuole provare il colpaccio. Le gerarchie della squadra sono ben definite e non c’รจ spazio per improvvisare: Rickaert deve fare fatica, Van der Poel deve vincere. “Non ce la faccio piรน”, ha detto di nuovo a 10 km dalla conclusione, con l’acido lattico che spuntava anche dalle orecchie: ma non ci si puรฒ tirare indietro, bisogna sputare fuori fatica, lacrime e sangue per il proprio capitano, uno dei corridori piรน forti al mondo.
Jonas Rickaert ha conquistato il numero rosso, premio della combattivitร . Domani il corridore della Alpecin-Deceuninck affronterร la giornata del 14 luglio, la festa nazionale francese, con uno dei simboli piรน apprezzati dal pubblico. Come tutti, ha poche ore per recuperare: il suo sforzo รจ stato disumano, ma domani c’รจ da concludere un’altra tappa prima del giorno di riposo.
I gregari, eroi silenziosi che, a volte, riescono a ritagliarsi uno spazio davanti ai riflettori. Oggi Rickaert si รจ fatto 160 km in testa a 60 km orari insieme a un fenomeno, il suo capitano. Quanta fatica nelle gambe, quanti sacrifici per la squadra. E quel “grazie” che, alla fine, ripaga di tutti gli sforzi.