E’ incredibile la differenza di approccio che hanno i corridori tra il Tour de France e tutte le altre corse a tappe. Al Tour de France non ci attende l’ultima salita del penultimo giorno per attaccare: basta un gpm di quarta categoria, o anche un semplice cavalcavia. La tappa di oggi, ad esempio, non presentava grandi difficoltร altimetriche, eppure erano tutti lร a lottare, con tanto di caduta per Tadej Pogacar.
Niente attese, solo azioni. Basta un cavalcavia, un po’ di vento, e si aprono le danze. Non si corre al risparmio, non si dice mai “in gruppo c’รจ stanchezza”: si lotta sempre per vincere, anche nelle tappe di trasferimento.
Spettacolo da parte di chi lotta per un successo parziale, come ci รจ riuscito oggi Abrahamsen, e anche di Mathieu van der Poel, che ha sbagliato i calcoli nel finale. Ma spettacolo, lo ripetiamo, anche da parte di chi lotta per la classifica generale. Non ci sono tappe di trasferimento, non ci sono momenti per riprendere fiato: e i tifosi godono. Cosa si puรฒ chiedere di meglio?