Remco Evenepoel è tornato a parlare del suo ritiro dal tour de France 2025. Lo ha fatto attraverso delle immagini su Instagram, dove ha scritto le proprie sensazioni. Dal racconto di Evenepoel, si capisce quanto il belga abbia dovuto inseguire la condizione lungo tutto l’inverno e la primavera per farsi trovare pronto per luglio: una situazione non facile dopo l’incidente dello scorso inverno, quando è andato a sbattere contro un’auto del servizio postale belga.
Quello che doveva essere il momento culminante della mia stagione si è trasformato in una delusione.
Il Tour de France era il mio grande obiettivo. Dopo la mia caduta a dicembre, tutto ciò che ho fatto aveva un unico scopo: essere pronto per luglio. Quell’obiettivo mi ha dato concentrazione, ma ha anche creato molta pressione […] tutto è andato velocemente. È diventata una corsa continua: una corsa per tornare in tempo per le Classiche di aprile, una corsa per salire in quota, una corsa per essere pronto per il Tour… Mi sono sempre sentito come se stessi inseguendo”.
“Non ho mai avuto buone sensazioni in allenamento”
Remo Evenepoel racconta: “Durante gli allenamenti, non mi sentivo del tutto me stesso. Le sensazioni abituali non c’erano. Ma ho continuato a crederci. Non volevo rinunciare al sogno. Pensavamo che la pausa durante la riabilitazione mi avesse dato abbastanza riposo. Ma in realtà, il mio corpo non si era mai davvero fermato: stava ancora lavorando duramente per guarire dalle fratture e dal trauma della caduta.
Ripensandoci, non ero sovrallenato, ma ero decisamente sfinito. Ero già al limite prima che il Tour iniziasse”.
Il campione olimpico è anche caduto ai campionati nazionali, cosa che ha complicato ancora di più la situazione: “ai Campionati Nazionali mi sono rotto di nuovo una costola. Non il peggiore dei mali, ma sicuramente non l’ideale. Così mi sono schierato alla gara più dura del mondo con una costola rotta e un corpo stanco. Non la combinazione migliore. Ma non volevo rinunciare a quell’obiettivo per cui avevo lottato così tanto”.
“Eppure, la prima settimana di Tour de France è andata bene: Sono riuscito a vincere una tappa, a indossare la maglia bianca per diversi giorni e a restare in alto in classifica generale. La prima settimana è andata bene, considerando tutto. Ma nella seconda settimana, ho cominciato a pagare lo sforzo. Resistevo, ma sapevo dentro di me di non essere al meglio. Fino a quando il mio corpo ha detto “basta”.”Eppure, la prima settimana di Tour de France è andata bene: Sono riuscito a vincere una tappa, a indossare la maglia bianca per diversi giorni e a restare in alto in classifica generale. La prima settimana è andata bene, considerando tutto. Ma nella seconda settimana, ho cominciato a pagare lo sforzo. Resistevo, ma sapevo dentro di me di non essere al meglio. Fino a quando il mio corpo ha detto “basta”. Dopo dodici giorni, sono crollato. Tutto quello che avevo accumulato è esploso. Ma comunque, non volevo arrendermi. Ho lottato il più possibile”. Il belga ha anche raccontato di aver contratto un’infezione.
Remco Evenepoel, un messaggio per i giovani: “E’ giusto essere stanchi, è giusto essere umani”
Un messaggio importante dal post di Remco: ogni tanto bisogna fermarsi. “Lasciare il Tour è stata la decisione più difficile che abbia preso da molto tempo. Ma era quella giusta. Per una volta, ho davvero ascoltato il mio corpo. E spero che quel momento sia stato un messaggio, soprattutto per i giovani ciclisti che guardano. È giusto fermarsi. È giusto sentirsi stanchi. È giusto essere umani. A volte, fare un passo indietro è la cosa più forte che si possa fare. Ora mi prendo del tempo per riposare e recuperare”.