Forse è il caso di parlare di felicità solo a metà per la Red Bull Bora hansgrohe. La vittoria di tappa, almeno fino ad oggi, non è arrivata: Primoz Roglic, su queste Alpi francesi, ha una marea di tifosi a bordo strada. Oggi ci ha riprovato, lottando con le unghie e con i denti, ma nel finale ha dovuto alzare bandiera bianca.
Ci ha provato anche Lipowitz: non capita tutti i giorni di rimanere a ruota di Pogacar e Vingegaard. Il tedesco ce l’ha fatta, anche se il terzo posto non è ancora del tutto in cassaforte. Un minuto separa il tedesco da Oscar Onley, quarto in classifica generale.
La Red Bull Bora hansgrohe è la nuova potenza mondiale del ciclismo. Dallo scorso anno, quando Red Bull è entrata prepotentemente come sponsor principale, il team è diventato il più ricco del World Tour. Eppure, almeno per ora, non sono arrivati trionfi importanti. Il Giro d’Italia è andato male: al Tour ci si può però consolare con un bel podio e con la maglia bianca di miglior giovane. Un bel bottino se pensiamo al fatto che Lipowitz ha 24 anni e che non tutti possono vincere i grandi giri già a 22 anni.
Restano ancora due occasioni per poter trasformare un mezzo sorriso in un sorriso completo: la frazione di domani è particolarmente adatta alle fughe e siamo sicuri che Primoz Roglic ci proverà anche domani. Domenica, invece, èp vero che la tappa di Parigi è cambiata, ma Jordi Meeus ha già vinto nella capitale francese. Ci sono ancora due occasioni importanti per far sì che questo Tour possa essere davvero un punto di partenza per il futuro della compagine tedesca.