Dopo mesi da “battitore libero” nel mondo gravel con lo Swatt Club, il campione d’ItaliaFilippo Conca torna finalmente nel grande ciclismo professionistico. Il campione italiano su strada 2025 è stato ingaggiato con effetto immediato dalla Jayco-AlUla, formazione australiana del circuito WorldTour, e sarà già al via venerdì 15 agosto del Circuit Franco-Belge.
Dallo Swatt Club alla massima categoria
Fino ad oggi, nonostante il titolo tricolore conquistato a sorpresa, Conca non militava in una squadra WorldTour o Professional. Correva con lo Swatt Club, piccola realtà che gli permetteva di partecipare a gare gravel e a qualche corsa su strada di livello nazionale. Una condizione atipica per un campione italiano in carica, che ora si trova finalmente nella dimensione sportiva che il suo talento merita.
Le parole di Conca
«Sono davvero felice di entrare a far parte del Team Jayco-AlUla – ha dichiarato Conca – ho scelto questa squadra perché sono fiducioso che troverò l’ambiente ideale per lavorare sodo. Prima di prendere la mia decisione, ho parlato con colleghi e membri dello staff: tutti mi hanno detto che qui avrei trovato una famiglia pronta a sostenermi sia a livello personale che sportivo».
Il corridore lombardo ha sottolineato anche un aspetto tecnico non secondario: «Continuerò a utilizzare la stessa attrezzatura che ho usato quest’anno – bici Giant e ruote Cadex – con cui mi sono trovato benissimo. Sono contento di poter mantenere la stessa configurazione».
Sogno Giro d’Italia
Conca guarda già lontano: «Il mio sogno è correre il Giro d’Italia indossando la maglia tricolore. Sarebbe un’opportunità irripetibile. Ringrazio il Team Jayco-AlUla per la fiducia che ha riposto in me».
Un salto di qualità
Per Jayco-AlUla, l’ingaggio di Conca significa portare in squadra un corridore versatile, abituato alla fatica e con un background variegato, che spazia dal WorldTour delle sue prime stagioni alle avventure gravel più recenti. Per Conca, invece, è la porta d’ingresso per tornare a confrontarsi con i migliori al mondo e dimostrare che la maglia tricolore non è arrivata per caso.