Antonio Tiberi è pronto a rimettersi in gioco alla Vuelta a España, che scatterà domani da Torino e che toccherà quattro nazioni: Italia, Francia, Andorra e Spagna. Per il corridore della Bahrain-Victorious sarà una corsa speciale: un anno fa fu costretto al ritiro per un colpo di calore e ora vuole prendersi la sua rivincita.
«Ho avuto delle ottime sensazioni a cronometro in Polonia – ha spiegato a Il Messaggero –: alla Vuelta ci sarà una prova contro il tempo individuale alla diciottesima tappa, quindi sarà importante difendermi bene in una fase cruciale della corsa».
Il 24enne romano non nasconde l’emozione di partire dall’Italia: «Domani sarà una giornata particolare. È sempre speciale partire dal nostro Paese e per me lo è ancora di più, visto che il Giro d’Italia dello scorso anno è iniziato da Torino. Ho dei ricordi vaghi della Vuelta vinta dieci anni fa da Fabio Aru, ma avevo seguito con grande passione la corsa e ora spero di fare bene anche io».
Tiberi vuole riscattare anche il Giro, dove una caduta a Nova Gorica lo ha penalizzato: «Mi dispiace non essere riuscito a fare classifica nell’ultima settimana di corsa, ma ho stretto i denti per dare supporto a Damiano, che è diventato poi il nostro uomo di classifica. Da quando sono alla Bahrain-Victorious, è l’anno in cui Caruso sta andando più forte. Sarà un privilegio averlo al mio fianco nelle prossime settimane».
Guardando oltre la Vuelta, Tiberi pensa già alla maglia azzurra del Mondiale di ciclismo 2025 in Rwanda: «Mi metterò a disposizione della Nazionale, salvo eventuali problemi logistici legati al viaggio, bisogna vedere se riesco a fare tutte le vaccinazioni e le visite obbligatorie prima della partenza. Sarà un motivo di orgoglio e un privilegio rappresentare l’Italia».
Una fine di stagione, quindi, ricca di obiettivi: prima la Vuelta, poi la prospettiva del Mondiale, con la voglia di confermare le buone sensazioni mostrate negli ultimi mesi e riscattare le sfortune del passato.