Alexander Kristoff, ritiro amaro: chiude la carriera con una caduta al Tour de Langkawi

Il sogno di concludere la carriera con un ultimo sprint si è trasformato in un incubo per Alexander Kristoff, che al Tour de Langkawi 2025 ha visto anticipato il proprio ritiro dalle corse a causa di una brutta caduta nella settima tappa.

Il 38enne norvegese dell’Uno-X Mobility, che avrebbe dovuto dire addio al ciclismo domenica a Kuala Lumpur, è scivolato a terra a circa 110 km dal traguardo, in piena velocità, mentre stava liberandosi di un gel nella zona rifornimento. Con il manubrio perso di mano e l’asfalto irregolare, Kristoff non ha potuto evitare l’impatto.

Visibilmente dolorante, con una mano sanguinante e il braccio compromesso, ha subito capito che non sarebbe più riuscito a ripartire: la sua ultima pedalata da professionista si è conclusa lì, sul ciglio della strada.

Non è il modo in cui volevo chiudere la mia carriera, ma il ciclismo è uno sport brutale e tutto può cambiare in un attimo”, ha dichiarato Kristoff. “Ieri ero malato, oggi mi sentivo meglio e poi sono caduto forte. Fa parte della vita, ma non mi abbatterò: ho avuto una carriera fantastica.”

Kristoff era arrivato in Malesia con un obiettivo chiaro: raggiungere quota 100 vittorie in carriera, dopo essersi fermato a 98 successi. Nella terza tappa era andato vicino all’impresa, battuto di pochi centimetri da Matteo Malucelli in volata. La settima e l’ottava tappa, le ultime del programma, sembravano perfette per le sue caratteristiche, ma il destino ha deciso diversamente.

Con il ritiro di Alexander Kristoff, il ciclismo perde uno dei grandi sprinter dell’ultimo decennio: quattro vittorie di tappa al Tour de France, una storica Milano-Sanremo nel 2014, un Giro delle Fiandre nel 2015 e una carriera costellata di successi e piazzamenti di prestigio.

Adesso per Kristoff si apre una nuova fase di vita. In attesa del quinto figlio, che nascerà a febbraio, l’ex corridore non ha ancora definito i propri piani futuri, ma non esclude un ritorno nel mondo del ciclismo in un ruolo diverso: “Per ora mi godo un po’ di tempo libero, poi vedremo se mi mancherà questo sport.”

Il suo addio, anche se amaro, resta il simbolo della durezza e dell’imprevedibilità di uno sport che Kristoff ha onorato fino all’ultimo colpo di pedale.

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