Israel-Premier Tech: il presidente Sylvan Adams si allontana, il team non sarà più israeliano

La Israel-Premier Tech ha comunicato ufficialmente che il presidente Sylvan Adams ha deciso di fare “un passo indietro”. Il team proseguirà anche nel 2026, con una completa identità nuova per la formazione ciclistica, che non sarà più legata allo stato d’Israele.

Nel comunicato ufficiale pubblicato sul sito web della Israel-Premier Tech si punta infatti sull’internazionalità del lavoro svolto fino ad oggi. “Negli ultimi 11 anni, il team, che quattro anni fa si è evoluto in Israel – Premier Tech, ha vissuto gli alti e bassi tipici dello sport professionistico, dalla pura gioia di vedere i nostri corridori vincere tappe al Tour de France alla sfida della retrocessione e alla lotta per il ritorno al WorldTour. È, ed è sempre stato, un progetto sportivo”.

Il futuro del team non sarà più legato allo stato di Israele: “Grazie al costante impegno nei confronti dei nostri corridori, dello staff e dei nostri stimati partner, abbiamo deciso di rinominare e rinnovare il marchio del team, allontanandoci dall’attuale identità israeliana. Nello sport, il progresso spesso richiede sacrificio, e questo passo è essenziale per garantire il futuro della squadra”.

“Guardando alla stagione 2026 – si legge sempre nel comunicato – Sylvan Adams ha scelto di fare un passo indietro dal suo coinvolgimento quotidiano e non parlerà più a nome della squadra, concentrandosi invece sul suo ruolo di Presidente del Congresso Ebraico Mondiale, Israele. Anche se un nuovo capitolo attende, che verrà svelato presto, la squadra rimarrà fedele alla sua promessa fondante: far crescere i talenti del ciclismo da tutto il mondo”.

La situazione della Israel Premier Tech ha vissuto il proprio apice nel corso dell’ultima edizione della Vuelta a Espana, quando si sono levate numerose proteste per la presenza di una formazione sostenuta dallo stato di Israele. I cortei a favore della Palestina hanno bloccato due frazioni, tra le quali l’ultima, che si stava svolgendo a Madrid.

Sono stati molti i corridori e le istituzioni che, nell’ultimo periodo, hanno chiesto all’Unione Ciclistica Internazionale di intervenire sulla vicenda. Nel corso dell’ultimo congresso UCI che si è svolto durante i mondiali, il massimo organo del ciclismo mondiale ha reso noto che non avrebbe preso alcuna decisione su una possibile esclusione della Israel – Premier Tech in quanto, a differenza della decisione presa riguardo la Russia, non è stata violata alcuna tregua olimpica.

La notizia delle dimissioni di Sylvain Adams dal ruolo di presidente della squadra apre alla possibilità di vedere degli scenari decisamente diversi.

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