David Lappartient esprime sostegno all’ex presidente francese Nicolas Sarkozy

La vicenda giudiziaria di Nicolas Sarkozy continua a tenere banco in Francia e non solo. L’ex presidente francese è stato questa settimana condannato per partecipazione a un’organizzazione criminale e martedì è stato condannato a cinque anni di carcere.

In mezzo alla forte attenzione mediatica, a sorprendere è il sostegno ricevuto da un’insolita parte: l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI).

Il messaggio di David Lappartient

Il presidente dell’UCI, David Lappartient, ha espresso il suo supporto a Sarkozy attraverso un messaggio pubblicato su X: “Penso con tutto il cuore al mio amico Sarkozy in questo giorno speciale. È un immenso servitore della Francia, il paese che ama profondamente. Posso testimoniare la sua energia, il suo entusiasmo e il suo coraggio. Ama la gente. A presto in bicicletta. Abbiamo un’autentica amicizia.”

La dichiarazione di Lappartient ha suscitato scalpore, soprattutto perché la stessa UCI nelle scorse settimane ha sempre sottolineato l’importanza di separare sport e politica, intervenendo pubblicamente in occasione del controverso Mondiale in Ruanda e durante le proteste pro-Palestina alla Vuelta a España.

Il contesto giudiziario di Nicolas Sarkozy

Oltre alla condanna per organizzazione criminale, Sarkozy era stato indagato per corruzione, appropriazione indebita di fondi pubblici e finanziamento illecito di una campagna elettorale. Per questi capi d’accusa è stato assolto.

L’ex presidente francese, oggi settantenne, ha la possibilità di presentare ricorso in appello, ma dovrà comunque scontare la detenzione fino a eventuale revisione della sentenza.

Un sostegno che fa discutere

Il messaggio di Lappartient ha immediatamente acceso il dibattito sull’opportunità di un dirigente sportivo di esprimere solidarietà politica, soprattutto considerando che la UCI ha sempre cercato di mantenere una posizione neutrale rispetto a vicende politiche. La vicinanza personale tra il presidente dell’UCI e Sarkozy emerge come un elemento che contraddistingue questa vicenda. Sarkozy, condannato a 5 anni, spera di rimanere in cella il più breve tempo possibile ma sa anche che non vi sono certezze.

Nella peggiore delle ipotesi, potrebbe restarci fino al momento del processo in appello, nel marzo 2026. “Oggi, in Francia, un uomo innocente viene incarcerato. Non presenta rischi di fuga, non è stato condannato in via definitiva, e tuttavia, viene sbattuto in carcere”: si legge in un messaggio di Giulia Sarkozy, la figlia quattordicenne del presidente emerito, pubblicato sul profilo Instagram di Carla Bruni.

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