Marco Villa è stato messo in un angolo. E sinceramente non meritava questo, almeno secondo noi. Non sappiamo se dietro le ultime scelte federali ci sia stata anche una componente personale dell’uomo dei miracoli della pista azzurra, ma bisogna prendere atto che, al netto delle ultime decisioni del consiglio federale riguardanti i tecnici, Marco Villa è stato messo in un angolo.
Nel corso degli ultimi giorni, Elia Viviani è stato nominato team manager delle nazionali italiane. Un giusto riconoscimento per un atleta che è stato davvero tanto attaccato alla maglia azzurra, e con la nazionale ha ottenuto i suoi successi più grandi. Contemporaneamente alla nomina di Viviani, Roberto Amadio è diventato commissario tecnico della nazionale italiana strada, mentre Marco Villa è diventato tecnico delle donne su pista e della cronometro uomini su strada.
Marco Villa, nel comunicato ufficiale rilasciato dalla FCI, ha dichiarato: “Ho accettato l’incarico di CT strada élite sapendo che sarebbe stato di un anno, il tempo necessario per riorganizzare il settore con una prospettiva più ampia di una singola stagione. In diverse occasioni ho ricordato come Cronometro e Pista fossero impegni importanti che meritano il giusto impegno”.
Quella di Villa è stata una dichiarazione che in pochi si aspettavano. Nel comunicato stampa rilasciato doppio primo consiglio federale del nuovo quadriennio olimpico, infatti, non era stato specificato che Marco Villa avrebbe occupato l’ammiraglia della nazionale per solo un anno (il comunicato completo è disponibile a questo link), ma si dava quasi per scontato, nella lettura, che la nomina fosse quadriennale.
Resta da capire però per quale motivo il consiglio federale abbia deciso, all’interno di questo rimpasto, di non ritagliare un ruolo per Marco Villa anche all’interno del settore pista maschile. In fondo, se non fosse stato per lui, sarebbe stato difficile avere i risultati che i vari Elia Viviani, Jonathan Milan e Filippo Ganna sono riusciti ad ottenere. Bellissimo che sia rimasto alla guida delle donne, ma secondo il nostro modesto punto di vista si sarebbe meritato un ruolo di supervisore generale del settore pista, lui che ci ha messo davvero molto per riportare in auge in Italia questa specialità.
Al netto di tutto, la nazionale italiana di ciclismo su strada maschile ha ufficialmente cambiato tre commissari tecnici negli ultimi 5 anni. Al momento della prima nomina di Cordiano Dagnoni come presidente federale, una delle prime mosse del numero uno della Federciclismo è stato quello di sostituire Davide Cassani con Daniele Bennati. Lo scorso anno, dopo le elezioni, è arrivata ala decisione di sostituire il tecnico aretino con Marco Villa. Ora, la nomina di Roberto Amadio.






