Rai-Gazzetta, nervi tesi al Giro d’Italia 2024

Nervi tesi al Giro d’Italia 2024 tra la Rai e La Gazzetta dello Sport dopo che Alessandro Fabretti, nel corso del “Processo alla Tappa”, ha fatto notare che i quotidiano italiani stanno dando poco spazio alla corsa rosa. Lo scontro riguarda Dda una parte la Rai, l’emittente pubblica che trasmette il Giro d’Italia nelle case degli italiani, gestendo la diretta televisiva della corsa. Dall’altra c’è La Gazzetta dello Sport, di proprietà di RCS, che organizza il Giro d’Italia e ha dato il colore alla maglia rosa.

Si tratta dei due pilastri rappresentano le fondamenta della corsa ciclistica più importante in Italia. Anche per questo motivo è sorprendente quanto accaduto dopo la fine della 12esima tappa del Giro 2024. Da Fano, su Rai 2 è andato in onda come di consueto il Processo alla Tappa, condotto da Alessandro Fabretti, il quale si è lanciato in una critica severa alle scelte editoriali della Gazzetta. Il giorno successivo, a pagina 37 del quotidiano, è apparso un trafiletto che segnalava il “flop di ascolti” del programma condotto da Fabretti.

Scontro rai-Gazzetta al Giro 2024, le critiche di Fabretti

Dopo aver analizzato i risvolti tattici della tappa vinta da Julian Alaphilippe, Fabretti ha avviato un dibattito sulla differente copertura mediatica del Giro d’Italia in Italia e all’estero. Ha preso come esempio la prima pagina del quotidiano francese L’Equipe di mercoledì, dedicata quasi interamente alla vittoria di Valentin Paret-Peintre a Bocca della Selva. Giovedì, invece, sulla prima pagina della Gazzetta, la vittoria dello sprinter italiano Jonathan Milan a Francavilla al Mare era relegata in un piccolo riquadro in basso, con l’intera apertura dedicata alla Juventus vincitrice della Coppa Italia. Fabretti ha quindi criticato le scelte della Gazzetta, accusandola di dare poco spazio a un evento come il Giro d’Italia, seguito da milioni di appassionati. Anche nel giorno della vittoria di un ciclista italiano, questa scelta, secondo il conduttore, ha conseguenze sulla visibilità degli sponsor, rendendoli meno propensi a investire nel ciclismo in Italia.

L’articolo della Gazzetta

Casualmente, il giorno successivo alle critiche di Fabretti, la Gazzetta ha pubblicato un articolo sugli ascolti tv del Giro d’Italia. Un successo per Rai 2, con una media di 1.549.138 spettatori nell’ultima ora della tappa, un leggero aumento rispetto al 2023, che già era stato un anno positivo. Il trafiletto sottolineava che anche altre trasmissioni connesse alla corsa, come Giro al Mattino e Prima diretta, stavano registrando riscontri positivi. Proprio Il Processo alla Tappa condotto da Fabretti, però, secondo i dati della Gazzetta, è passato dagli 836.568 spettatori medi del 2023 ai 646.620 attuali. Dati ancora parziali, essendo a metà Giro, ma comunque considerati degni di nota secondo il quotidiano. Non sappiamo e il duello Rai-Gazzetta al Giro d’Italia 2024 sia solo all’inizio, ma di certo questo botta e risposta non può passare inosservato.

Secondo Cristiano Gatti, che si è occupato dell’argomento, sembrerebbe che le ruggini tra La Gazzetta dello Sport e la Rai siano cominciate nel momento in cui la televisione ha perso la produzione diretta delle trasmissioni. La corsa è infatti prodotta da EMG, EuroMedia Group.

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