Sono le persone che uccidono i ciclisti, non le auto: scriviamolo

Il mondo dello sport e del ciclismo sono ancora sconvolti dopo la morte di Sara Piffer, investita e uccisa da un uomo al volante mentre si stava allenando con suo fratello sulle strade in Trentino Alto Adige. Uccisa da un uomo, perchรจ le auto, se non c’รจ qualcuno che le guida, non investono proprio nessuno. E dobbiamo farla finita con la retorica di scrivere “un’auto investe tizio” o “un’auto investe caio”: se non ci fosse una persona al volante, che ha commesso un errore alla guida, Sara Piffer e le numerose altre persone che perdono la vita sulle strade ogni anno per colpa di automobilisti che non rispettano le regole, sarebbero ancora vivi.

Perchรจ dico che bisogna scrivere la veritร , ovvero che รจ stato un uomo al volante a uccidere Sara Piffer e non un’auto? Perchรจ bisogna buttar giรน quel muro di omertร  di fronte alla veritร . Perchรจ piรน o meno siamo tutti automobilisti, piรน o meno tutti noi almeno una volta al giorno saliamo in auto e ci mettiamo al volante, quindi fa piรน paura dire che al posto di quella persona, un giorno, potremmo esserci noi. Potrebbe essere uno di noi che, la prossima volta, potrebbe uccidere un ciclista o un pedone, perchรจ preso dalla fretta di andare al volante.

Cambiare la narrativa per sensibilizzare

Scrivere che รจ stato un uomo a uccidere un ciclista rende le cose piรน crude, ma reali. Nelle auto moderne le persone si sentono quasi invincibili: “sono su quattro ruote, anche se dovessi fare un minimo incidente non mi puรฒ succedere nulla”. Ed รจ questa la mentalitร  che deve essere mandata via: le auto non sono dei mezzi sicuri, nรฉ per chi guida, nรฉ per gli altri utenti della strada. E’ la condotta di guida a fare la differenza, รจ la persona, non il mezzo.

La comunicazione รจ il primo modo per sensibilizzare chi si mette al volante, con l’obiettivo di ridurre sempre piรน gli incidenti. Il collega Roberto Nassisi, che da tanti anni si occupa di portare avanti questo discorso, lo sottolinea bene, riferendosi a un altro incidente occorso alcuni mesi fa: “Ripetiamo insieme: โ€œE’ stata investita da unโ€™auto appena scesa dal pullman che la riportava a casa da scuolaโ€ non รจ come scrivere โ€œรˆ stata investita da un uomo al volante di unโ€™autoโ€ฆโ€. Ecco: senti come la seconda suona meglio? Senti come cambia il senso di responsabilitร  di chi ferisce o cuore e come cambia la sensazione in chi legge lโ€™articolo?”.

Investita da un’auto o da un automobilista?

E’ un po’ come quando viene descritta una sparatoria: chi scriverebbe mai “una pistola ha ucciso una persona”? In realtร  si scrive da sempre “Una persona armata ha ucciso un’altra persona”. Il discorso รจ equivalente: un uomo al volante ha investito una persona, le auto da sole non farebbero nulla.

Giร , le responsabilitร . sarebbe necessario iniziare a far notare agli automobilisti che sono loro i responsabili delle morti sulle strade. Che le auto non sono impazzite, non vanno a uccidere le persone, ma sono gli umani a fare la differenza. Cosรฌ come non รจ vero che ci sono strade pericolose e strade sicure: le strade pericolose esistono perchรจ c’รจ poca manutenzione e perchรจ non vengono rispettati i limiti di velocitร . Ecco perchรจ le strade diventano pericolose.

Alla fine di questo discorso, vorrei solo rivolgere le mie piรน sentite condoglianze alla famiglia di Sara Piffer. Provo a immaginare il dolore dei suoi familiari e, soprattutto di suo fratello, che era in bici con lei, entrambi in allenamento nel mese di gennaio, un mese importante per chi deve preparare la stagione su strada. Una stagione che non vedrร  piรน Sara al via di alcuna gara.

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