Tirreno-Adriatico 2025, presentazione quinta tappa Ascoli Piceno- Pergola (205 km)

La quinta tappa della Tirreno-Adriatico 2025 segna un momento cruciale per la classifica generale. I 205 chilometri da Ascoli Piceno a Pergola si preannunciano duri, senza tratti pianeggianti significativi, ma anche senza salite estremamente impegnative. Tuttavia, le fatiche accumulate nei giorni precedenti, tra lunghi chilometraggi e condizioni meteorologiche difficili, potrebbero incidere sulle gambe dei corridori. Il finale prevede due Gran Premi della Montagna ravvicinati, scenario ideale per un confronto diretto tra i favoriti e possibili distacchi in classifica.

Dopo la partenza, il gruppo affronterà subito una lunga salita fino a Croce di Casale, terreno fertile per i primi tentativi di fuga. Le difficoltà altimetriche, in questa tappa della Tirreno-Adriatico 2025, continueranno nei successivi chilometri, fino a una lunga discesa che porterà a Tolentino, dove la strada riprenderà a salire in modo irregolare e tortuoso. A circa 80 chilometri dal traguardo inizierà la scalata al primo vero Gran Premio della Montagna, Santa Marciana, seguito da una serie di strappi, tra cui quello di Barbara, sede dello sprint intermedio, e Castelleone di Suasa. Dopo un tratto relativamente più tranquillo, i corridori entreranno nel circuito finale passando per Pergola, senza però attraversare il traguardo.

La salita di Barbanti sarà il primo banco di prova nel finale, con una pendenza regolare ma una discesa tecnica che potrebbe favorire attacchi. Dopo il passaggio da Isola di Fano, il gruppo affronterà l’ascesa verso Monterolo, caratterizzata da un tratto iniziale più dolce e una parte finale molto più impegnativa. In vetta mancheranno solo 7,5 chilometri all’arrivo, di cui una parte in discesa e l’ultimo tratto in leggera salita. Poco dopo la flamme rouge ci sarà un brevissimo strappo al 10%, potenzialmente decisivo per l’esito della tappa.

Lo scenario più probabile è un arrivo con un gruppo ristretto, ma un attacco nell’ultima salita potrebbe consentire a qualcuno di anticipare la volata. Mathieu van der Poel sembra tra i favoriti, grazie alla sua condizione in crescita e alla capacità di fare la differenza sia in salita che in uno sprint ristretto. Filippo Ganna, attuale leader della corsa, potrebbe puntare a conservare la maglia e magari guadagnare qualche secondo sugli avversari. Juan Ayuso è un altro candidato forte, capace di attaccare in salita e di essere competitivo anche in una volata ridotta.

Diversi uomini da classiche potrebbero giocare le proprie carte in questa tappa della Tirreno-Adriatico 2025. Tom Pidcock, dopo aver sfiorato la vittoria a Colfiorito, ha un’altra opportunità per lasciare il segno. Marc Hirschi, ancora poco incisivo in questa edizione, potrebbe riscattarsi su un terreno adatto alle sue caratteristiche. Anche Romain Grégoire, già protagonista nei giorni scorsi, potrebbe essere un nome da tenere d’occhio.

Tra gli italiani, Andrea Vendrame sarà sicuramente sorvegliato speciale dopo il successo ottenuto in volata, mentre Magnus Cort, apparso sottotono dopo un buon avvio di corsa, potrebbe tornare protagonista. Attenzione anche a corridori resistenti in salita con un buon spunto veloce come Roger Adrià, Alex Aranburu, Simone Velasco, Filippo Fiorelli e Samuele Battistella, tutti già piazzati nei primi dieci a Colfiorito.

Tra i velocisti che potrebbero reggere il ritmo della corsa, Rick Pluimers ha già dimostrato di poter essere competitivo, mentre Paul Magnier, Tim Van Dijke e Dorian Godon potrebbero tentare di sorprendere nel finale. Olav Kooij potrebbe faticare, ma se la gara non si infiammasse troppo potrebbe ancora dire la sua. Jonathan Milan, invece, potrebbe pagare le conseguenze della caduta subita nei giorni scorsi, rendendo improbabile la sua presenza tra i protagonisti.

Se la selezione sarà particolarmente dura, alcuni uomini di classifica potrebbero tentare di giocarsi la vittoria in uno sprint ristretto, come Pello Bilbao e Kevin Vauquelin. Richard Carapaz e Simon Yates potrebbero invece provare un’azione offensiva, anche se le pendenze del percorso non sembrano ideali per fare la differenza in modo netto.

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