Tirreno-Adriatico 2025, Juan Ayuso: “Ho sentito la pressione di vincere”

FRONTIGNANO – “Ho sentito la pressione di dover vincere”. Juan Ayuso non nasconde che c’è stato un po’ di stress nel corso di questa Tirreno-Adriatico 2025. Dopo la vittoria a Frontignano, lo spagnolo spiega: “Quando parti da grande favorito e tutto sta andando bene, hai sempre la pressione di dover vincere, e questo crea un po’ di stress. Alla fine posso dire missione compiuta, adesso la maglia è mia e ringrazio davvero i compagni per il grande lavoro svolto, soprattutto Isaac Del Toro che ha fatto davvero un grande lavoro prima del mio attacco”.

Alle sue spalle troviamo Tom Pidcock. Come una settimana fa alla Strade Bianche, il britannico è stato superato da un corridore della UAE Emirates XRG. Sette giorni fa Tadej Pogacar, oggi Juan Ayuso. “Ho cercato di attaccare più volte perchè non è stato facile staccare gli altri, ma con un po’ di cambi di ritmo sono riuscito a creare un gap”.

Avevamo il piano di attaccare nei chilometri finali, abbiamo cercato di fare un ritmo molto alto fin dalle prime rampe. Tutti erano al limite, anche io, ma il mio ritmo è stato molto forte. Penso che quest’anno stia andando meglio dello scorso anno perchè ho lavorato meglio nel corso dell’inverno. Vincere la Tirreno-Adriatico è un grande obiettivo prima del Giro d’Italia e sono molto felice.

Lo scorso anno, Juan Ayuso ha chiuso la Tirreno-Adriatico in seconda posizione alle spalle di Jonas Vingegaard. Sicuramente il 2024 è stato un anno di alti e bassi: “Ho fatto uno step in avanti soprattutto rispetto al 2023. Il 2024 non è stato facile: la prima parte di stagione è stata molto buona, qui alla Tirreno ero arrivato secondo alle spalle di Jonas Vingegaard, poi ho vinto la Volta Catalunya ma tutti noi sappiamo bene che Jonas è caduto e non è bello vincere quando un corridore così forte è costretto ad abbandonare la corsa, non solo lui ma anche tutti gli altri che sono rimasti coinvolti. Poi, il fatto che io abbia abbandonato il Tour è stato difficile da digerire”.

Nel corso di un anno fatto di alti e bassi, Ayuso ha però trovato una sua dimensione: “Al Romandia dello scorso anno ho capito che non ho bisogno di fare così tante gare per poter vincere. Sono un corridore che non ha bisogno di correre molto per presentarsi al via delle corse in grande forma: quel blocco di corse era stato molto lungo e non sono riuscito a esprimermi al meglio. Prima del Giro d’Italia, che è uno dei grandi obiettivi stagionali, farò tanta altura. Come corsa affronterò solo il Giro di Catalogna. Non voglio presentarmi al via del Giro troppo stanco, per questa ragione ho deciso di non prendere parte ad altre gare”.

Juan Ayuso si lascia andare anche riguardo le difficoltà che incontra un corridore professionista: “Non è facile stare così tanto tempo lontano dalla famiglia, tutti noi cerchiamo di fare dei sacrifici per essere sempre al top. Dopo la Tirreno, starò una decina di giorni a casa prima della Volta Catalunya, e ne sono molto felice perchè prima di venire qui ho fatto altura e poi ho fatto la ricognizione del Giro d’Italia. Insomma, non è così facile stare così tanto tempo lontani da casa. Anche qui, ad esempio, dovrò stare un giorno ad Ancona dopo la Tirreno prima di poter prendere il volo per casa. Sappiamo bene che nel ciclismo è necessario fare sacrifici, ma non è facile”.

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