La Alpecin-Deceuninck denuncia: “Episodi deplorevoli non solo contro di noi, serve dialogo”

Durante la scorsa edizione della Parigi-Roubaix, un gesto grave e pericoloso ha rischiato di rovinare la gara e mettere in pericolo l’incolumità degli atleti. Un tifoso ha lanciato deliberatamente una bottiglia contro Mathieu van der Poel, gesto che per fortuna non ha avuto conseguenze fisiche per il campione olandese, ma che ha immediatamente fatto scattare l’indignazione della sua squadra, la quale ha annunciato la presentazione di una denuncia ufficiale contro il responsabile.

“Un episodio inaccettabile”, ha dichiarato il team, sottolineando come tali comportamenti rappresentino una minaccia seria per la sicurezza dei corridori. Ma il problema, aggiungono, va ben oltre il singolo gesto. Sempre più spesso, episodi di inciviltà e pericolo sono accompagnati da un uso eccessivo di alcol da parte di alcuni spettatori, creando situazioni di rischio non solo per i professionisti in gara, ma anche per il pubblico stesso.

L’attacco a Van der Poel è visto come l’apice di una serie di comportamenti scorretti che si ripetono in diverse gare, sia su strada che nel ciclocross. “Mathieu non è stato l’unico bersaglio – spiegano – e stiamo assistendo a una crescente escalation che va affrontata con decisione”.

Il team Alpecin-Deceuninck invita a non dare a questo episodio più visibilità di quella dovuta, ma conferma che seguirà attentamente l’evoluzione del caso nelle sedi legali. Contestualmente, lancia un appello a tutte le componenti del mondo del ciclismo – atleti, squadre, federazioni, organizzatori ed enti pubblici – affinché si apra un dialogo costruttivo. L’obiettivo è prevenire simili episodi attraverso misure mirate e una vigilanza più attenta nei punti noti come critici lungo i percorsi di gara.

Un richiamo alla responsabilità collettiva, per proteggere non solo i corridori, ma anche lo spirito del ciclismo e il rispetto che questo sport merita.