Giro d’Italia 2025, Pedersen cerca il pokerissimo a “casa” Roglic

Sabato 24 maggio il Giro d’Italia 2025 accende i riflettori sulla 14ª tappa, un appuntamento atteso e ricco di significato. I 195 chilometri che separano Treviso da Trg Evrope – Piazza della Transalpina, simbolo dell’unione tra Gorizia e Nova Gorica – raccontano una frazione in cui velocità, tattica e cultura si intrecciano. Le due città gemelle, oggi Capitale Europea della Cultura, accoglieranno l’arrivo di una tappa che promette spettacolo e colpi di scena.

Il percorso: pianura, insidie e finale tecnico

I corridori affronteranno una lunga prima parte completamente pianeggiante attraversando le province di Venezia, Pordenone e Udine. I traguardi volanti di Morsano al Tagliamento (km 76,5), Talmassons (km 100,8) e Manzano (km 132,8) – quest’ultimo valido anche per il Red Bull KM – scandiranno un ritmo regolare prima dell’ingresso nel tratto più mosso.

Superato il confine con la Slovenia, nazione natale di Primoz Roglic, iniziano le prime vere difficoltà: il GPM di Goniace/San Martino (1,9 km all’8,7%, max 12%) sarà un primo banco di prova, seguito dal circuito finale con due passaggi sullo strappo di Saver (900 m al 7,4%, max 12%). Queste brevi ma esplosive ascese, poste a pochi chilometri dal traguardo, potrebbero rimescolare le carte.

Il finale, pianeggiante ma ricco di curve prima degli ultimi 900 metri rettilinei, sarà un test per la lucidità e la posizione dei velocisti superstiti.

Favoriti: i nomi caldi per lo sprint (o per la sorpresa)

Nonostante i saliscendi finali, questa resta una delle ultime occasioni per i velocisti. Il favorito numero uno resta Mads Pedersen (Lidl-Trek), già quattro volte vincitore e leader della Maglia Ciclamino. Il danese, supportato da una squadra compatta e aggressiva, potrebbe anche sfruttare le asperità per scremare il gruppo e giocarsi la volata contro avversari più stanchi.

Tra gli altri nomi da tenere d’occhio:

  • Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck): regolare anche su percorsi mossi, può sfruttare il treno della squadra.
  • Olav Kooij (Visma | Lease a Bike): se riuscirà a tenere, è tra i più esplosivi. In alternativa, la squadra ha l’asso Wout Van Aert, pericoloso anche da finisseur.
  • Orluis Aular (Movistar) e Corbin Strong (Israel-Premier Tech): outsider resistenti e consistenti.
  • Tom Pidcock (Q36.5) e Mathias Vacek (Lidl-Trek): opzioni per attacchi nel finale.
  • Paul Magnier (Soudal Quick-Step) e Ben Turner (Ineos Grenadiers): giovani in cerca di conferme.

In caso di sprint più classico, attenzione ai velocisti puri come:

  • Casper Van Uden (Team Picnic PostNL), già vincente a Lecce,
  • Sam Bennett, Gerben Thijssen, Matteo MoschettiGiovanni Lonardi ed Enrico Zanoncello.

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