Isaac Del Toro ha risposto alla grande a tutti gli attacchi che oggi, nella Fiume Veneto – Asiago, quindicesima tappa del Giro d’Italia 2025, tutti gli avversari gli hanno lanciato. Il problema è che ha risposto in prima persona, rispondendo attacco dopo attacco a tutti coloro che acceleravano. Le prime azioni sono nate già a 90 km dall’arrivo, sul Monte Grappa, con Egan Bernal e Richard Carapaz che ci hanno provato a più riprese. Nel finale si sono aggiunti Tiberi e Yates.
La cosa che lascia pensare è il fatto che, dietro a un Del Toro scatenato in salita, capace di chiudere in prima persona su tutte le azioni, ci sia immediatamente alle sue spalle una UAE Emirates XRG tutta compatta a scandire il ritmo. Non avrebbe più senso far fare il lavoro sporco alla squadra? In fondo, a rigor di logica, se Del Toro continua a rispondere a ogni singolo attacco, alla lunga potrebbe pagare gli sforzi. Per ora ha dimostrato sicuramente di essere il più forte, ma la corsa si vince tra una settimana a Roma.
Isaac Del Toro: “Le cose possono cambiare”
E’ lo stesso Del Toro, nella conferenza stampa post gara, a dichiarare: “La leadership nel team non è ancora ben definita. Io, Ayuso e Adam Yates siamo forti, vedremo come gestire la terza settimana. Ho la Maglia Rosa ma le cose possono cambiare”.
E’ molto difficile, quindi, capire come la UAE Emirates XRG possa continuare a correre da qui a fine Giro. Nel frattempo, Isaac Del Toro si gode la maglia rosa, conquistata una settimana fa a Siena: “Egan Bernal e Richard Carapaz erano i miei idoli e ora mi ritrovo a dover seguire i loro attacchi”. Sulla condotta di gara degli avversari spiega: “La Ineos-Grenadiers sta interpretando la corsa in maniera molto aggressiva, immaginavo che ci avrebbero provato sul Monte Grappa e così mi sono incollato alle loro ruote. Sono contento di essere riuscito a rimanere sempre con Bernal”.
