Boonen chiede scusa a Colnago, ma il danno rimane

Tom Boonen ha ufficialmente chiuso, con un post sui social, la diatriba con il marchio di biciclette Colnago. Cerchiamo di sintetizzare brevemente cosa รจ successo: in un’intervista, il vincitore di tre Giri delle Fiandre e quattro Parigi-Roubaix, si รจ scagliato contro la scelta della UAE Team Emirates di Tadej Pogacar di correre su bici Colnago.

Secondo Boonen, infatti, Pogacar potrebbe guadagnare almeno 2 km/h in piรน correndo su un altro tipo di bicicletta. Di conseguenza la Colnago non sarebbe un marchio all’avanguardia, in quanto ci sarebbero biciclette migliori di quella utilizzata dallo sloveno. โ€œColnago rimane un po’ una bici della vecchia scuola e non han ancora padroneggiato l’aspetto aerodinamico, anche se ora sta recuperando terrenoโ€. Boonen, con questa dichiarazione, ha risposto a Dirk De Wolf, vincitore della Liegi nel 1992, secondo il quale Pogacar dell’UAE Team Emirates sarebbe “di altri 2 km/h piรน veloce” se avesse sostituito la sua Colnago con la Cervรฉlo di Jonas Vingegaard o la Pinarello di Tom Pidcock .

La risposta di Colnago รจ arrivata pochi giorni fa attraverso una dichiarazione di Nicola Rosin, CEO di Colnago: “Le prestazioni dell’UAE Team Emirates sono una prioritร  di alto livello per Colnago. Di conseguenza, abbiamo investito milioni di euro e molto tempo nello sviluppo delle biciclette fornite al team. Lavoriamo a stretto contatto con l’UAE Team Emirates e l’UAE Team ADQ, prima per capire le richieste che hanno per le nostre biciclette e poi per garantire che ciรฒ che stiamo offrendo sia il miglior prodotto in assoluto. Siamo ovviamente in contatto con i team su base giornaliera e non abbiamo ricevuto una sola lamentela sulla competitivitร  delle nostre biciclette. Al contrario, tutti sono entusiasti delle attrezzature che abbiamo fornito finora”.

Il marchio Colnago ha poi invitato Tom Boonen a provare la V4Rs, la bici della UAE Team Emirates, alla vigilia della Milano-Sanremo. Ma ieri l’ex campione belga ha scritto un post sui social spiegando: “Quando ero un giovane corridore sognavo di vincere un giorno la Paris Roubaix su una Colnago. Peccato che non abbia mai avuto la possibilitร  di correre su una delle vostre bici. Per me Colnago รจ sinonimo di passione e ereditร . Quindi mi si spezza il cuore che le mie parole siano state scelte male quando ho risposto alle affermazioni di Dirks nel nostro podcast. #meaculpa non ho altro che rispetto per la famiglia Colnago e il loro marchio. @ernesto_colnago@alessandro.colnago

La foto รจ emblematica, l’arrivo in parata della Parigi-Roubaix del 1996 per la Mapei, squadra che ha costruito grazie anche a Colnago la gran parte dei suoi successi. Ed รจ proprio da questa foto che si vede quanto, stavolta, Tom Boonen e Dirk De Wolf siano stati poco rispettosi della storia. In particolare, Boonen ha sempre corso nella Quick-Step, nata nel 2003 proprio dalle ceneri della Mapei. Di conseguenza, รจ sembrata una mancanza di rispetto nei confronti della storia del team e della Parigi-Roubaix, corsa da lui vinta per quattro volte.

In secondo luogo, bisogna ricordare che in ambito ciclistico Boonen รจ la persona piรน influente in Belgio. Ancora oggi, Tom viene trattato in patria come da noi viene trattato un calciatore di serie A. Le sue parole possono influenzare il mercato e mettere in difficoltร  i marchi di bici. Insomma, anche dopo le scuse (ben lecite), la frittata รจ fatta. Sarebbe comunque bello poter vedere Boonen testare la bici di Pogacar, magari pedalando insieme.

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