Due podi in due anni per Wout Van Aert alla Parigi-Roubaix. Lo scorso anno aveva chiuso secondo alle spalle di Dylan Van Baarle, quest’anno terzo dietro Van Der Poel e Philipsen.
Ma il podio di quest’anno ha davvero un sapore amaro: la foratura all’uscita del Carrefour de l’Arbre è stato il momento decisivo in una lotta nella quale l’olandese e il belga sembravano essere quasi alla pari.
“Ovviamente ho forato molte volte in carriera, ma mai in un momento simile”, ha detto Van Aert a Sporza con un sorriso amaro. “Per ora, l’inferno del Nord rimane maledetto per me. In realtà sai subito che è finita, con una foratura in quel momento prendi subito 20 o 25 secondi, è come spegnere l’interruttore. Non puoi rimediare con un Mathieu van der Poel al top della forma”.
Van Aert ha corso la Parigi-Roubaix con il dolore alle costole in seguito alla caduta al Giro delle Fiandre. “Sono riuscito a sopportare il dolore e per fortuna non mi ha dato troppo fastidio durante la gara, ora comincia a farmi male. Sono felice di poter concludere la mia primavera con una buona prestazione. Sono orgoglioso di quello che ho raggiunto, ho fatto una grande gara. La grande vittoria non è arrivata questa primavera, ma la vita non è fatta solo di vittorie. Ho provato ancora e ancora a mostrare ciò di cui sono capace e spero che i fan abbiano potuto apprezzarlo”.
La Parigi-Roubaix è stata l’ultima gara della stagione delle classiche per Wout Van Aert. Rivedremo correre il belga della Jumbo-Visma a giugno al Giro del Delfinato al fine di preparare il Tour de France.