Sono trascorsi pochi giorni dalla vittoria di Primoz Roglic nella scalata del Monte Lussari, ma questa ascesa è già diventata una salita di culto per i ciclisti. Enzo Cainero, poco prima della sua dipartita, ha avuto l’ennesima idea davvero importante non solo per rendere più accattivante il Giro d’Italia, ma anche per rendere queste montagne del Friuli alcuni dei posti più gettonati dai cicloamatori. Non escludiamo che già a partire da questa estate possano essere molti i ciclisti che decidono di affrontare questa salita. Tutto questo, fino al giorno in cui, lo scorso 31 maggio, la strada è stata chiusa al traffico delle bici e di qualsiasi altro tipo di mezzo. Ce ne siamo occupati in questo articolo.
L’ascesa al Monte Lussari non è per tutti, visto che le pendenze sono davvero molto impegnative. I meno allenati potrebbero provare a salire con le e-bike, mentre gli amatori possono misurarsi sulla salita che ha deciso, a tutti gli effetti, le sorti del Giro d’Italia 2023, con Primoz Roglic che è riuscito a sfilare la maglia rosa a Geraint Thomas grazie a una prestazione superba. Il corridore della Jumbo-Visma non è stato fermato nemmeno dal guasto meccanico che lo ha coinvolto a pochi chilometri dal traguardo.
La salita dei ciclisti sul Monte Lussari si snoda a tornanti nel bosco su strada stretta con fondo in cemento. I primi 5 km hanno una pendenza media del 15% circa con punte oltre il 20%. Al termine del bosco segue un breve tratto al 4% per trovare nell’ultimo chilometro una rampa al 20% con punte al 22%. Dopo lo scollinamento breve discesa (8%) con gli ultimi 150 m (dopo una doppia curva) a salire al 16% fino alla linea di arrivo (fondo cemento, larghezza 6 m).
Per salire sul Monte Lussari è anche presente una cabinovia. La vetta è un balcone sulle Alpi Giulie: da qui gli sguardi si perdono nella maestosità delle pareti di roccia del Jof di Montasio, del Jof Fuart e del Mangart da un punto di vista sicuramente privilegiato e senza compromessi.
L’idea di inserire il Monte Lussari ha quindi una duplice valenza: la prima, per lo spettacolo che ha offerto al Giro d’Italia. La seconda, non meno importante, di aver dato la possibilità di scoprire un posto incantevole tra tre nazioni, perchè è collocato in Italia ma è a pochi passi sia dal confine sloveno che quello austriaco. Un bel modo per riuscire a coinvolgere turisti di più nazionalità, che non vorranno mancare quando si tratta di affrontare una salita che è diventata già mitica.