Il Consiglio Comunale di Milano ha approvato un ordine del giorno che invita il sindaco Beppe Sala a “proclamare Milano Città 30, istituendo il limite di velocità in ambito urbano a 30 km/h a partire dal 1° gennaio 2024”. Qualora si dovessero predisporre tutti i documenti necessari per portare avanti questa iniziativa, dunque, il Comune di Milano rispetterebbe gli standard di velocità massima di 30 km/h all’interno della propria area urbana.
Ad oggi nulla è stato ancora deciso, si tratta solo di una proposta: ma si tratta di un messaggio molto forte che vuole essere lanciato dalla giunta del capoluogo lombardo. Secondo quanto si apprende, portare il limite di velocità a 30 km/h in ambito urbano fa ridurre il numero e la gravità degli incidenti stradali urbani (che “per la maggior parte sono causati da distrazione ed eccesso di velocità”).
L’idea di portare il limite di velocità da 50 a 30 km/h è un cavallo di battaglia di tutte le associazioni che vogliono far garantire maggiore sicurezza ai ciclisti. Nel corso degli ultimi anni, Milano ha provato a proporsi come città bike-friendly, anche se molte piste ciclabili sono state in un primo momento “osteggiate” da molti cittadini. Con il passare del tempo, però, sembrerebbe che il pubblico stia apprezzando sempre di più il movimento su due ruote per muoversi in maniera più “smart”.
Sulla carta, portare il limite di velocità a 30 km/h è un ottimo messaggio e un’iniziativa del fatto che le strade possono essere rese più sicure non solo per i ciclisti, ma anche per i pedoni, l’altra parte debole degli utenti della strada. Bisogna però tenere in considerazione che questo è solo un primo passo verso una maggiore sicurezza: è necessario controllare davvero la velocità delle auto, magari attraverso gli autovelox o i tutor, ma non dobbiamo dimenticarci anche del fatto che gli incidenti sono causati dalla distrazione al volante, in modo particolare dall’utilizzo del cellulare. Bisognerà poi intervenire anche su un possibile inasprimento delle pene su chi utilizza dispositivi elettronici alla guida, perchè sono proprio loro quelli che portano l’automobilista a togliere gli occhi dalla strada.