L’italiano di ciclocross senza i giovani perde il suo senso

Credit photo Carla Garofalo - Bit&Led

Dopo il campionato italiano di ciclocross che è andato di scena a Ostia Antica lo scorso fine settimana, nasce spontaneamente una riflessione, che non vuole essere una critica distruttiva ma semplicemente un invito a ripensare alla formula della rassegna tricolore, per farla tornare ad essere una grande festa.

Quello che è mancato, nella sue giorni romana, è stata proprio la presenza dei giovani. La rassegna tricolore, per fare spazio a una prova molto bella come quella del Team Relay, si è scorporata: nel Lazio hanno corso le categorie Juniores e Open, oltre agli amatori, mentre in Veneto correranno i giovani.

Questa formula suddivisa fa perdere il senso stesso del campionato italiano di ciclocross. Come ho avuto modo di scrivere nel mio libro “Pedalare nel fango” non esiste nel ciclocross una gara simile all’italiano per il suo significato, permettere ai giovani di vivere un sogno. Dopo aver preso parte alle loro gare, la formula che prevedeva l’assegnazione di tutte le maglie tricolori in un unico week end, permetteva a ragazzi e ragazze di portarsi al di là delle transenne per assistere alle gare dei più grandi, coltivando il sogno di continuare a crescere come ciclista fino alla categoria elite.

Bisogna poi considerare che la presenza di tutte le categorie, nel ciclocross, è la normalità. Chi segue da casa spesso si concentra sugli elite, le cui gare vengono trasmesse in tv accompagnate da una breve sintesi di ciò che è successo al mattino. Però chi frequenta i campi gara è bene a conoscenza del fatto che le giornate partono al mattino con gli amatori, poi tocca a Esordienti, Allievi, Juniores e poi le categorie maggiori, senza dimenticare lo short track per i giovanissimi.

Il bello del ciclocross è proprio questo, un’unica grande festa dove si sta tutto insieme, prima a gareggiare e poi a festeggiare. Dividere in questo modo la grande famiglia del ciclocross, proprio al campionato italiano, è un’idea che rispettiamo ma che condividiamo poco. L’ambizione è che possano esserci in futuro altri week end tricolori con tutte le categorie al via, per vivere di nuovo insieme un’unica grande festa.

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