E’ bufera attorno alle ultime dichiarazioni del medico della Soudal Quick-Step, che ha affermato: “Evenepoel è tornato a casa per le negligenze del Giro d’Italia”. Yvan Vanmol non è in Italia, ma ha rilasciato un’intervista telefonica all’emittente radiofonica belga Radio 1, nella quale ha parlato della necessità che ci possa essere un protocollo adeguato per fronteggiare la possibilità di contagio da Covid-19.
“Remco è tornato a casa per la poca professionalità del comitato organizzatore del Giro d’Italia – ha sentenziato Vanmol – e aveste visto cosa è successo i primi giorni… Una conferenza stampa in una stanza piccola, piena di gente: non è possibile”. In realtà, a onor del vero, bisogna ricordare che la conferenza stampa della vigilia è stata trasmessa in diretta Zoom, quindi in videoconferenza, dall’hotel della squadra. Le conferenze stampa si svolgono su un truck che trasmette le immagini in sala stampa: sono poche le persone che possono accedere al truck.
Non solo Evenepoel, anche Ganna sarebbe andato a casa per la poca professionalità del comitato organizzatore del Giro d’Italia, a detta di Vanmol: “Non dico che i contagi di Remco e Ganna si sarebbero potuti evitare, ma le possibilità che accadessero potevano essere ridotte. Questi problemi ci saranno anche al Tour e alla Vuelta in futuro: ci devono essere protocolli chiari”. Riguardo le condizioni di salute di Remco, il medico spiega che “ha solo un semplice raffreddore, ma tanto è bastato per metterlo fuori gioco”.