Le strategie variano da squadra a squadra, per carità, ma è anche vero che in questo Giro d’Italia la maglia rosa sembra essere più un peso che un onore. Siamo partiti fin dal primo giorno, quando Remco Evenepoel, in rosa sulla Costa dei Trabocchi, ha detto che quella maglia la voleva perdere. Poi abbiamo proseguito con Geraint Thomas, il quel, senza dichiarazioni, oggi si è preso una giornata di riposo e ha lasciato andare via la fuga con 21 minuti di vantaggio. Ripeto, le strategie non si discutono, ogni squadra e ogni corridore ha le proprie, ma siamo sicuri che la maglia rosa sia davvero un peso?
Me lo domando perchè proprio Geraint Thomas dovrebbe essere un esperto di come si corre in maglia di leader. Al Tour de France 2018 tenne la maglia per ben dieci giorni, eppure non pensò mai di cederla. probabilmente l’avrebbe ceduta solo al suo ex compagno di squadra, Chris Froome. Alla vigilia della tappa di Bergamo, una tappa che ricalca un po’ il Giro di Lombardia, l’unico corridore che ha avuto davvero il coraggio di attaccare in questo Giro d’Italia è stato Primoz Roglic. Tutti gli altri hanno visto la maglia rosa come un semplice peso, perchè si torna in hotel più tardi e perchè è vero che ti dà tante energie, ma te ne toglie tante altre. Soliti discorsi.
Eppure ripeto, Geraint Thomas, al Tour de France 2018, non pensò mai di prendersi una giornata di riposo e lasciare 21 minuti alla fuga. Al Tour de France 2020, Primoz Roglic perse la maglia gialla solo il penultimo giorno, alla Planche des Belles File, ma l’obiettivo era di dominare la corsa mantenendo il più possibile il simbolo del primato. Insomma, tutte queste operazioni “chirurgiche” per lasciare la maglia di leader agli avversari hanno dietro delle teorie che lasciano il tempo che trovano. La domanda quindi si pone, e la rivolgo a voi lettori: perchè la maglia gialla deve essere tenuta il più possibile al Tour de France, mentre al Giro d’Italia la maglia rosa deve essere indossata il più tardi possibile? A voi l’ardua sentenza.