Il Tour de France 2023 comincia all’estero, da Bilbao, e questo potrebbe essere un bene, dato che in Francia, nelle ultime ore, ci sono stati più di 600 arresti in seguito alla morte del giovane Nahel.
La notizia ha fatto il giro del mondo: Nahel sarebbe stato uccido da un poliziotto dopo aver forzato un posto di blocco. Il poliziotto è ora in carcere, ma negli ultimi giorni Parigi è stata messa a ferro e fuoco. Nahel abitava nel quartiere Vieux-Pont di Nanterre, a circa 15 chilometri dal centro di Parigi, e secondo la radio FranceInfo in passato aveva scelto di iscriversi a una classe speciale per alunni con problemi comportamentali.
La polizia francese ha parlato di “episodi di grande violenza fronteggiati nelle ultime ore. Una persona è morta cadendo dal tetto di un palazzo. Una situazione davvero difficile, che rende complicata anche la sicurezza del Tour.
ASO, interpellata dal sito TF1info, spiega: “300 membri delle forze di polizia (Guardia Repubblicana, CRS, gendarmeria mobile e missione di polizia) saranno stabilmente presenti ogni giorno presso l’intero Tour de France”. Un totale di 28.000 poliziotti, gendarmi e vigili del fuoco sono dispiegati dal Ministero dell’Interno lungo l’intero percorso.
“La sicurezza del Tour de France è un’ulteriore missione sovrana che grava sulla polizia. L’evento mobilita molto personale ma non è una novità e c’è il know-how. La sicurezza del Tour sarà garantita in buone condizioni”, afferma Michel Corriaux, capo della divisione di pubblica sicurezza del sindacato Alliance National Police. “Ovviamente, quest’anno, arriva in un contesto complicato intorno alla violenza urbana”.