Mi sembra davvero che Wout van Aert possa essere paragonato a una fenice che risorge dalle proprie ceneri. La tappa di Pau ha fatto venire in mente a tutti la famosa cronometro di Pau, quando il belga finรฌ contro una transenna nel corso della cronometro individuale. Era il 2019: non fu facile riprendersi da quella botta, ma il corridore fiammingo, da lรฌ in poi, riuscรฌ a togliersi soddisfazioni veramente importanti, come la vittoria alla Strade Bianche, alla Sanremo e la famosa tappa del Tour con la doppia scalata al Mont Ventoux.
Quest’anno, Wout Van Aert, come una fenice, รจ risorto ancora dalle sue ceneri. Un incidente terribile alla Dwars door Vlaanderen, una botta che, psicologicamente, avrebbe messo K.O. chiunque. Tutti, tranne lui. Nonostante abbia perso tutta la campagna del nord, Wout รจ ancora lรฌ. Poi potrร non vincere, potrร piazzarsi infinite volte, ma รจ sempre lร davanti. E questo non รจ da tutti.
Giudicando le ultime due volate, a onor del vero, qualcosa Van Aert ha sbagliato. In primo luogo non si riesce a capire il motivo per il quale decida di approcciare lo sprint sempre lateralmente e non a centro strada, finendo poi chiuso dagli avversari. Oggi, poi, c’รจ stato un errore negli ultimi 5 km, perchรจ a un certo punto si รจ ritrovato a prendere aria davanti al gruppo.
Ma รจ anche vero che sono cose che possono capitare, soprattutto in frazioni nervose come queste. La cosa piรน bella รจ vedere un corridore che, in piรน occasioni, รจ sempre riuscito a risorgere dalle proprie ceneri, ripresentandosi al via delle corse con sempre maggiore forza e appeal. Complimenti, Wout. Molti atleti dovrebbero imparare da te.