Tour 2024, Vingegaard: “Con questa preparazione non potevo fare di più”

13/07/2024 - Tour de France 2024 - Étape 14 - Pau / Saint-Lary-Soulan Pla d’Adet (151,9 km) - VINGEGAARD Jonas (TEAM VISMA | LEASE A BIKE), POGACAR Tadej (UAE TEAM EMIRATES), Col du Tourmalet

“Con questa preparazione non potevo fare di più”. Jonas Vingegaard, dopo due vittorie consecutive al Tour de France, dovrà cedere la maglia gialla dell’edizione 2024 e dovrà lottare fino alla cronometro prevista per l’ultimo giorno per difendere la seconda posizione. Il corridore danese, che si è presentato al via della Grande Boucle da Firenze nonostante sia tornato ad allenarsi solo i primi di maggio, dopo l’incidente al Giro dei Paesi Baschi, oggi a Isola 2000 ha dovuto dire addio a qualsiasi ambizione di vittoria.

“Sono venuto a questo Tour de France 2024 con l’intenzione di vincere – ha spiegato Vingegaard – ma sapevo anche che sarebbe stato difficile con la scarsa preparazione che avevo. Nonostante la vittoria a Le Liorain, ottenuta in maniera fenomenale, Vingegaard ha puoi dovuto cedere sempre più il passo a Tadej Pogacar.

“Penso che Tadej sia a un livello altissimo. Anch’io ero a un livello altissimo per le prime due settimane e ora un po’ meno,” ha detto Vingegaard riferendosi alla sua preparazione. “Penso sia normale, con solo un mese e mezzo di preparazione. Ho sempre detto che sarebbe stato folle se avessi potuto lottare per la vittoria con solo un mese e mezzo di preparazione. L’ho fatto per due settimane e mezzo. Ora la lotta per la vittoria è finita. Ma la lotta per il secondo e il terzo posto non è finita…”

Infatti, sull’ultima salita a Isola 2000, Vingegaard era più preoccupato di difendere il suo secondo posto da Evenepoel – terzo in generale a 7:01 – che di limitare le perdite rispetto all’inarrestabile Pogacar. Sa anche che Evenepoel spera di strappargli il secondo posto sul Col de la Couillole sabato e nella cronometro finale a Nizza.

“Non è stata una buona giornata per me, e a metà tappa ho dovuto cambiare mentalità dal cercare di vincere”, disse Vingegaard. “Ecco perché avevamo Matteo e Wilco in fuga, per avere corridori di supporto se avessi voluto attaccare. Ma ho dovuto cambiare mentalità. Invece di attaccare, dovevo seguire. Penso che domani sarà lo stesso per me”.

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