Antidoping, dopo il caso Sinner servono regole uguali per tutti

Dopo quanto accaduto con il caso di Jannik Sinner, รจ necessario far sรฌ che le regole antidoping siano uguali per tutti gli sport. Non รจ possibile, infatti, che ogni disciplina sportiva olimpica abbia delle regole differenti l’una dall’altra: ci sono degli organi di controllo dello sport, che sono il Coni e la Wada, che devono far sรฌ che le regole siano davvero uguali per tutti, perchรจ dopo l’esplosione del caso ci sono molti punti interrogativi ai quali รจ necessario rispondere.

Nelle ultime ore, sui social network, tanti appassionati di ciclismo addetti ai lavori e anche ex corridori, si sono espressi sul caso di Jannik Sinner. E tutti chiedono delle regole antidoping condivise tra tutti gli sport, uguali per tutti. Gli appassionati di ciclismo ne hanno parlato molto perchรจ c’รจ stato il caso di Stefano Agostini, del quale vi abbiamo giร  parlato, che รจ risuonato alle orecchie di molti, e lo stesso ex corridore ha voluto parlarne di nuovo, a distanza di molti anni, sui suoi canali social. Stesso farmaco, atteggiamento diverso da parte delle autoritร : ecco perchรจ gli appassionati hanno parlato subito di “due pesi e due misure”.

Il nostro sito web รจ specializzato nel mondo del ciclismo, ma chiaramente non c’รจ solo questo sport. Anche rappresentanti di altre discipline hanno voluto far notare che ci sono delle incongruenze tra il trattamento riservato al numero uno del tennis italiano e altri sportivi. L’esempio puรฒ essere fatto con l’atletica leggera, ma anche con il nuoto.

Regole antidoping uguali per tutti: cinque domande dopo il caso Sinner

Guardando al caso Sinner le regole antidoping uguali per tutti si chiedono per cinque semplici ragioni:

1 – Le sospensioni cautelari: per quale motivo, dopo la positivitร  di Sinner ai due campioni prelevati, non c’รจ stata la classica sospensione cautelare, come avviene in tutte le altre discipline sportive? Per quale motivo ha ufficialmente saltato i Giochi Olimpici per una “tonsillite”, e non per una sospensione cautelare?

2 – Perchรจ la Wada non ha analizzato il caso Sinner fin da subito, ma puรฒ fare ricorso solo ora, dopo che si รจ espresso il tribunale del tennis? Per quale motivo non interviene l’organo di controllo mondiale dell’antidoping? Perchรจ le regole sono diverse?

3 – Allarghiamo le stesse domande che abbiamo rivolto prima alla Wada anche alla Nado, che si occupa dell’antidoping in Italia.

4 – Per quale motivo nel tennis, e in tanti altri sport, si prelevano quasi esclusivamente campioni di urina, ma non si fanno test sul sangue? Ricordiamo che il test ematico รจ quello che mette in luce maggiormente eventuali utilizzi di prodotti vietati.

5 – Perchรจ non sono stati presi provvedimenti contro il massaggiatore di Sinner, che ha utilizzato questa pomata vietata?

Il nostro augurio รจ che queste cinque semplici domande possano ricevere presto una risposta. ma, soprattutto, ci auguriamo che Nado e Wada, di concerto con il Coni, possano decidere un’unica via per far sรฌ che le regole dell’antidoping possano essere uguali per tutti gli sport.

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