Sara Piffer, le ultime parole fanno rabbrividire: “Noi stiamo sempre attenti, ma…”

«Stiamo sempre attenti, papà. Dobbiamo solo sperare che lo facciano anche gli altri». Con queste parole Sara Piffer ha salutato il padre Lorenzo venerdì mattina, prima di uscire in bicicletta con il fratello Christian per un allenamento. Sara era consapevole dei rischi, ma sempre «prudente», come l’ha descritta il padre al quotidiano l’Adige.

Purtroppo, quella del 24 gennaio si è rivelata la sua ultima uscita in bici. Sara, promessa del ciclismo trentino, ha perso la vita a soli 19 anni in un tragico incidente stradale avvenuto nella Piana Rotaliana, vicino a Mezzocorona.

Sara Piffer, continuano le indagini sulla morte

Partiti da Palù di Giovo, in Val di Cembra, i fratelli stavano affrontando le salite verso Fai della Paganella. Intorno alle 11, mentre percorrevano via Cesare Battisti, un uomo di 70 anni alla guida di una Volkswagen ha tentato un sorpasso azzardato. L’auto ha mancato di poco Christian ma ha travolto Sara, facendola cadere rovinosamente sull’asfalto. L’urto è stato così violento da distruggere la bicicletta.

Sul posto è intervenuto un elicottero con un’équipe medica, ma nonostante i tentativi di rianimazione, per Sara non c’è stato nulla da fare. Christian è rimasto illeso.

Le indagini sull’incidente sono affidate alla polizia locale della Rotaliana. Il conducente dell’auto ha dichiarato di aver visto i due ciclisti, ma ha comunque deciso di superare un’altra vettura, ritenendo di avere spazio sufficiente. Il test alcolemico è risultato negativo. La Procura di Trento, guidata dal pm Davide Ognibene, potrebbe ora ipotizzare il reato di omicidio stradale.