Wild Card 2025, il sistema World Tour sta implondendo (e l’UCI lo sa)

Ci troviamo all’11 febbraio. Mancano poco piรน di due mesi e mezzo al via del Giro d’Italia 2025 e ancora non si sa nulla riguardo le Wild Card, ovvero gli inviti alle formazioni Professional che i comitati organizzatori possono diramare alle squadre piรน meritevoli. Ma la cosa davvero grave รจ che le Wild Card non sono state ancora assegnate nemmeno dal Tour de France e dalla Vuelta a Espana. Le tre grandi corse a tappe, quindi, non hanno ancora un elenco definitivo di squadre partecipanti. Ma come รจ possibile tutto ciรฒ in un ciclismo come quello contemporaneo, sempre piรน attento a programmare gli impegni?

Le Wild Card

Ai Grandi Giri partecipano complessivamente ventidue squadre. Le diciotto formazioni appartenenti alla categoria World Tour hanno l’obbligo di prendere parte alla competizione. Gli organizzatori, inoltre, possono assegnare quattro inviti a squadre Professional. Tuttavia, due di questi inviti sono riservati (senza obbligo di accettazione) alle due migliori squadre Professional in base ai risultati della stagione precedente. Per il 2025, queste squadre saranno la Lotto e la Israel Premier Tech. La Lotto ha giร  rinunciato al Giro d’Italia, aprendo la possibilitร  agli organizzatori di invitare un’altra squadra al suo posto.

Il rifiuto degli inviti

Giร  pensare al fatto che ci possano essere formazioni, come la Lotto, che rifiutano gli inviti a prendere parte a una grande corsa a tappe, รจ qualcosa che fa venire i brividi. Fino a che si รจ una Professional, in sostanza, si puรฒ fare un po’ quello che si vuole: se diventi una World Tour non puoi farlo. Detto questo, perรฒ, bisogna tenere in considerazione il fatto che anche le piรน grandi formazioni della massima categoria non possono correre da protagonista, in un anno, tutti e tre i grandi giri. E’ il Tour de France a monopolizzare l’attenzione, di conseguenza il Giro d’Italia e la Vuelta a Espana diventano delle corse dove i grandi team cercano di fare il massimo, ma รจ davvero difficile competere in tutte e tre le gare ad alti livelli.

Eppure, il World Tour era nato, ormai circa 20 anni fa, proprio per creare una sorte di elite delle squadre professionistiche. Un grande budget, tanti corridori e l’opportunitร  di dare spettacolo per tutto l’anno. Ma il sistema si sta pian piano accartocciando su sรฉ stesso, soprattutto dopo l’ultima sessione invernale di ciclomercato.

La rivincita delle Professional

A conti fatti, oggi come oggi, conviene di piรน gestire una buona Professional che una squadra World Tour. Nella seconda categoria puoi infatti prenderti il lusso di rifiutare gli inviti, hai molti meno doveri e, soprattutto, se disponi di un buon budget puoi accaparrati degli ottimi corridori. E’ il caso della Q36.5, che si รจ accaparrata Tom Pidcock, e della Tudor Pro Cycling, dove troviamo Marc Hirschi e Julian Alaphilippe. Ormai, รจ difficile pensare ai ProTeams come piccole formazioni a conduzione familiare, dove si cerca di crescere giorno dopo giorno. Queste due formazioni, unito a quello di tante altre (leggasi Alpecin-Deceuninck prima che diventasse World Tour), ci fanno capire che ormai per altre formazioni della medesima categoria รจ molto piรน difficile competere. Tutto si livella verso l’altro, e alcuni organici di ProTeam fanno invidia alle World Tour, le quali, a loro volta, sono sempre piรน schiacciate dai doveri di partecipazione e dai costi sempre piรน crescenti.

Il sistema, insomma, sta implodendo. Laddove venisse offerta la possibilitร  di concedere un’altra Wild Card per il Giro d’Italia 2025 e per la Vuelta a Espana, i dirigenti UCI dovrebbero sedersi a tavolino e cominciare a riflettere sui costi e sulla sostenibilitร  di una formazione World Tour rispetto a una Professional. E anche rivedere questo sistema di promozioni e retrocessioni: in tutto questo regolamento ci sono davvero troppe cose che non tornano.

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