Mario Cipollini rischia due anni di carcere per calunnia a Fanini

Mario Cipollini, campione del mondo a Zolder nel 2002, è finito a processo con l’accusa di calunnia nella battaglia legale contro Ivano Fanini. La vicenda giudiziaria nasce da una denuncia presentata nel 2017 da Cipollini contro Fanini, accusandolo di tentata estorsione.

Secondo il ciclista, l’ex dirigente avrebbe minacciato di rivelare informazioni sul presunto uso di sostanze dopanti da parte sua per ottenere il pagamento di una somma dovuta in base a una sentenza del 2009. Tuttavia, la denuncia è stata archiviata nel 2018 dal Tribunale di Verona, e a quel punto Fanini ha controquerelato Cipollini per calunnia.

Ora il pubblico ministero Eugenia Bertini ha richiesto una condanna a due anni per l’ex ciclista, sebbene il reato sia prossimo alla prescrizione, prevista per agosto. La sentenza sarà pronunciata il 28 aprile. Nel corso del processo, il pm ha evidenziato omissioni nella denuncia di Cipollini, come la mancata menzione della condanna al pagamento di 36mila euro stabilita dal Tribunale di Lucca.

Fanini, 74 anni, originario di Capannori, ha chiesto un risarcimento danni di 70mila euro, con una provvisionale di 30mila. Cipollini, 58 anni, nato a Lucca e protagonista di una carriera straordinaria con 189 vittorie, tra le quali 42 tappe al Giro d’Italia, si è difeso tramite il suo avvocato, sostenendo di non aver voluto accusare Fanini ma solo portare all’attenzione della magistratura alcuni fatti. La decisione ora spetta al giudice Peter Michaeler, che si pronuncerà tra due mesi.

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