Juan Ayuso inseguirà il sogno rosa con i punti di sutura al ginocchio

Nonostante la caduta e i punti di sutura al ginocchio, Juan Ayuso non intende fermarsi. Lo spagnolo della UAE Team Emirates XRG ha confermato in conferenza stampa che continuerà a lottare per la vittoria finale del Giro d’Italia 2025, anche se dolorante. Con grande determinazione, il classe 2002 correrà la decima tappa con evidenti segni della caduta, ma con lo sguardo fisso sul Trofeo Senza Fine.

“Fisicamente mi fa male il ginocchio – ha raccontato – ma allenandomi oggi ho finito meglio di come ho iniziato. Penso che con un altro giorno di gara non dovrebbe avere conseguenze”. Le sue parole trasmettono ottimismo e soprattutto la ferrea volontà di non gettare la spugna, malgrado le contusioni e i punti applicati ieri dopo l’incidente in corsa.

Il giovane talento spagnolo, attualmente secondo in classifica generale dietro a Primoz Roglic, si mostra consapevole delle proprie condizioni ma anche fiducioso nel suo percorso: “Se alla partenza in Albania mi avessero detto che ora sarei stato secondo con questo distacco da Roglic, ci avrei messo la firma. Sono in una situazione privilegiata”.

La serenità di Juan Ayuso

Anche a livello mentale, Ayuso appare più sereno rispetto a ieri, quando non aveva partecipato ai festeggiamenti per la Maglia Rosa conquistata dal compagno Isaac Del Toro. “L’importante è che la squadra vinca il Giro – ha sottolineato – Vincerlo è un sogno per me e voglio vincerlo, ma se lo vincesse un compagno di squadra l’obiettivo sarebbe comunque raggiunto. Soprattutto, non vorrei perderlo a favore di un rivale”.

Parole che dimostrano maturità e spirito di squadra, soprattutto in un momento complicato come questo. Ayuso, nonostante i dolori e la fatica, sa che la corsa è ancora lunga e che ogni tappa può cambiare le carte in tavola. E lo farà stringendo i denti, con il ginocchio fasciato e i punti di sutura ancora freschi.

Il rapporto con Del Toro resta solido. “Abbiamo fatto molte gare insieme, abbiamo condiviso ritiri in altura e il nostro rapporto è molto buono. È una fortuna che sia messicano perché ci sono affinità con gli spagnoli, le battute sono simili, l’atmosfera è buona con Isaac. Assieme a Igor Arrieta formiamo un ottimo gruppo”.

Il Giro è ancora lungo, e Ayuso c’è. Con grinta, con ferite aperte, ma con il cuore di chi non vuole smettere di sognare.

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