Elisabetta Franchi investe ciclista e pubblica le immagini in barella: è polemica

Un ciclista è stato investito lunedì 19 maggio, tra Bologna e Mantova, dalla stilista Elisabetta Franchi, imprenditrice e volto noto del marchio Betty Blu, che era alla guida di un’auto sportiva. La notizia ha preso rapidamente piede sui social dopo che è stata lei stessa a pubblicare su Instagram la foto del ciclista mentre veniva caricato in barella sull’ambulanza.

Nel commento alla prima immagine, Franchi ha scritto che le dispiaceva molto per l’accaduto, specificando che era la prima volta che si trovava coinvolta in un incidente simile. In una seconda storia, aggiunge che “non l’ho proprio visto”, ma che “almeno non si è fatto male”, chiudendo con un riferimento ironico alla giornata: “Il mio lunedì”.

Frasi che hanno scatenato una valanga di critiche, soprattutto da parte della comunità ciclistica e di chi ogni giorno si allena o si sposta in bici sulle strade italiane, spesso senza la necessaria tutela.

“Sta bene”, dice Elisabetta Franchi. Ma il problema resta: dove possono pedalare i ciclisti?

Il ciclista, fortunatamente, non ha riportato fratture. In un successivo aggiornamento, Franchi ha dichiarato di averlo sentito personalmente, spiegando che “è stato dimesso, escoriato, niente di rotto” e che finalmente può “iniziare a respirare”.

Tuttavia, le sue successive dichiarazioni hanno alimentato ulteriormente la polemica. In un video postato dopo l’incidente, la stilista ha raccontato che “ieri ho investito un ciclista, non mi era mai successo, sta bene”. Ha poi aggiunto che ama le macchine sportive, che le compra e le piace guidarle, ma si è lamentata del fatto che “ora mi sta arrivando una macchina bellissima, una Dallara, ma dove le posso guidare? In autostrada no, perché mi fanno la multa. Se vado dal mio coach, c’è il ciclista che ti arriva lì davanti”. Ha infine aggiunto di aver detto al ciclista stesso: “Sarei voluta essere al tuo posto”.

Una frase giudicata fuori luogo e irrispettosa da molti utenti, giornalisti e creator. Tra i più critici Alessandro Rosica, che ha scritto: “Un po’ di rispetto per un ciclista ingiustamente schiacciato dalla tua supercar. Prima lo investe e poi lo deride, vantandosi di non poter guidare più le sue supercar. Patente sospesa”.

Sicurezza in strada: l’indignazione della comunità ciclistica

La vicenda ha riacceso il dibattito sulla sicurezza stradale per i ciclisti, che ogni giorno rischiano la vita su strade trafficate, spesso senza corsie protette. In questo caso, oltre al trauma fisico, c’è stato anche un danno simbolico: il gesto di rendere pubblica la caduta di un ciclista come “contenuto social” è stato letto come una mancanza di empatia e rispetto per chi pratica uno sport già esposto a pericoli reali.

Il ciclista, di cui non è stato ancora diffuso il nome, ha fortunatamente evitato conseguenze gravi. Ma l’episodio solleva ancora una volta una domanda urgente: quanto vale davvero la vita e la sicurezza di chi pedala sulle strade italiane?

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