Anche oggi, al Giro del Delfinato 2025, ci ha provato in tutti i modi, ha attaccato, ha dato spettacolo, ha infiammato la corsa. Ma Mathieu van der Poel, ancora una volta, è rimasto a mani vuote. Nella terza tappa del Critérium du Dauphiné, da Brioude a Charantonnay (207,2 km), è stato il giovane talento spagnolo Iván Romeo a cogliere il successo, beffando tutti con un’azione solitaria nel finale e conquistando anche la maglia di leader.
Una corsa esplosiva fin dai primi chilometri
La tappa si annunciava aperta a diversi scenari, con una serie di salite brevi ma insidiose, tra cui la Côte de Cornille, la Côte de la Barbate, e la selettiva Côte du Château Jaune (1,2 km al 9,2%) a 20 km dal traguardo. Fin dall’inizio, il ritmo è stato altissimo e Van der Poel, già leader della classifica a punti, ha mostrato grande aggressività provando più volte ad andarsene.
Il gruppo si è subito frantumato, con diversi corridori importanti – incluso il leader della generale Jonathan Milan – in difficoltà. Dopo il traguardo volante, dove Pogacar e Evenepoel si sono spartiti i secondi di abbuono, si è formata una fuga di tredici uomini, tra cui proprio Van der Poel, Ivan Romeo, Dunbar, Lipowitz, Tejada e altri nomi di spessore.
Van der Poel ci prova, ma Romeo lo beffa
La fuga ha trovato un buon margine, ma il gruppo – guidato da UAE Emirates e Soudal Quick-Step – non ha mai lasciato troppo spazio, vista la presenza di potenziali pericoli per la classifica. Sulla Côte du Château Jaune, la selezione è stata netta: Lipowitz, Tejada e Leknessund hanno provato ad allungare, ma Van der Poel è stato capace di rientrare in discesa con una grande azione personale.
A una decina di chilometri dal traguardo, però, è arrivata la svolta: Iván Romeo ha attaccato nel momento giusto, sorprendendo i compagni di fuga intenti a marcarsi a vicenda. Nessuno ha reagito con decisione, nemmeno Van der Poel, che in quel momento ha scelto di non inseguire. Un errore? Forse sì.
Delfinato 2025: vittoria e maglia gialla per Romeo, Van der Poel solo quinto
Romeo ha preso subito una quindicina di secondi di vantaggio e, con una prova di forza e maturità, ha mantenuto il margine fino all’arrivo, conquistando così la sua prima vittoria WorldTour e la maglia gialla. Dietro, Tejada ha regolato lo sprint per il secondo posto davanti a Barré e Lipowitz. Van der Poel, combattivo ma forse un po’ troppo generoso, ha chiuso quinto.
Il dato più sorprendente? È la seconda volta consecutiva in cui Van der Poel, pur tra i più attivi, non riesce a finalizzare il lavoro. Il campione olandese sembra esserci sempre, ma la vittoria continua a sfuggirgli.
