Dopo la spettacolare decima tappa del Tour de France 2025, il morale in casa Visma | Lease a Bike è alto. Se Simon Yates ha conquistato la vittoria di giornata dalla fuga, anche Jonas Vingegaard – capitano della formazione olandese – ha mostrato segnali incoraggianti in salita. Il vincitore delle ultime due edizioni del Tour ha dichiarato di sentirsi in crescita e pronto per le sfide decisive delle prossime tappe di montagna.
Jonas Vingegaard: “Una grande giornata per la squadra”
Al termine della frazione, Vingegaard ha parlato con soddisfazione del lavoro della squadra: “Volevamo inserire un uomo forte nella fuga e Simon Yates è stato incredibile. Ha vinto, quindi sono molto felice per lui e per la squadra. Per quanto mi riguarda, sono contento di come mi sentivo oggi: è stata una giornata positiva su tutti i fronti.”
Il team Visma ha anche provato ad attaccare nel finale, con Sepp Kuss e Matteo Jorgenson protagonisti di alcuni allunghi nel gruppo dei big. Ma la UAE Team Emirates di Tadej Pogacar ha controllato bene la corsa.
“Hanno una squadra molto forte,” ha ammesso Vingegaard. “Anche Pogacar ha dovuto lavorare un po’ oggi, quindi tanto di cappello. Hanno saputo difendersi bene.”
Strategia: mettere pressione alla UAE
In molti hanno ipotizzato che il forcing finale potesse essere finalizzato a mantenere Pogacar in maglia gialla, per costringerlo agli impegni quotidiani sul podio. Vingegaard ha però smentito: “No, non era quello l’obiettivo. Volevamo solo mettere pressione alla UAE. Se Pogacar avesse conservato il giallo, avrebbe avuto ulteriori responsabilità ogni giorno, ma non è qualcosa su cui abbiamo realmente puntato. Abbiamo semplicemente seguito il nostro piano.”
“Rispetto al Dauphiné sono più forte, e questo mi dà fiducia”
Pur rimanendo ancora dietro a Pogacar in classifica generale, Jonas Vingegaard si è detto fiducioso per il prosieguo della corsa:
“Al Delfinato non riuscivo a rispondere ai suoi attacchi, qui invece ci sono riuscito ogni volta. Questo dimostra che ora sono a un livello più alto. Ovviamente dovrò recuperare del tempo, ma sono contento dei segnali che sto ricevendo dal mio corpo.”
La corsa è ancora lunga, e il danese – tornato dopo la brutta caduta in primavera – sa che le vere battaglie in alta montagna devono ancora arrivare.